APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

LEZIONI SULL'ADP  

 

LUGLIO 2003    

VII.  Vita incentrata sull'Eucaristia

Nella lezione precedente abbiamo riflettuto sulla nostra collaborazione attiva alla Redenzione mediante l'esercizio del nostro «sacerdozio». Abbiamo la capacità di offrire Cristo, e di offrirci come Cristo e in lui, facendo della nostra vita un sacrificio gradito a Dio Padre.

Cerchiamo di avanzare un poco rendendo più concrete queste idee.

Celebrazione eucaristica

L'attività sacerdotale di Cristo ebbe nella sua vita terrena un suo momento privilegiato, qualificato. Egli lo chiamava la sua ora, cioè, la sua passione, morte e risurrezione. Poiché il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell'Eucaristia sono un unico sacrificio ogni volta che si celebra il Sacrificio eucaristico, si rende Presente il sacrificio della croce e se ne applicano i frutti.

L'Eucaristia è il mezzo «sacramentale» che unisce la Chiesa tutta all'offerta e all'intercessione di Cristo.

Noi non possiamo stare, come Maria, presso la croce di Gesù sul Calvario; però Gesù, in un gesto di amore, che mai apprezzeremo abbastanza, volle che la sua oblazione definitiva fosse ripresentata (= divenisse presente) in tutta la terra, lungo tutti i secoli, fino a che esseri umani avranno bisogno di essere redenti. Nella Messa noi abbiamo il memoriale dell'amore con il quale Cristo ci ha amati fino al dono della propria vita e vi rimane sotto i segni che esprimono e comunicano questo amore.

 Sacerdozio comune ed Eucaristia

Anche il momento privilegiato del nostro «sacerdozio» è il Sacrificio eucaristico, la Messa.

In questo sacrificio di Gesù noi ci offriamo per Cristo, con lui e in lui, e chiediamo a Dio che ci trasformi in «offerta» (Statuti, art. 12) «sacrificio gradito». Se tutto nella Messa è importante, vi è una parte alla quale dovremmo dare maggiore attenzione interiore di quanto siamo soliti fare: l'anamnesi o memoria della Passione, della Risurrezione e del ritorno glorioso di Cristo, in cui mediante il sacerdote presentiamo al Padre l'offerta di suo Figlio che ci offre con sé. Con il pane della patena e il vino del calice, trasformati nel Corpo e nel Sangue di Cristo offerti dal sacerdote ministeriale a nome di tutti al Padre ed elevati al termine della Preghiera eucaristica, dobbiamo porre spiritualmente la nostra preghiera e il nostro lavoro, le nostre gioie e sofferenze, le nostre persone. «La nostra umile dedizione ‑ insignificante in sé, come l'olio della vedova di Sarepta o l'obolo della povera vedova ‑ si rende accettabile agli occhi di Dio per la sua unione con l'oblazione di Gesù» (Giovanni Paolo Il, Barcellona, 7 novembre 1992).

Nella Comunione poi noi riceviamo il Cristo che si è offerto per noi. Questa ha come principale frutto l'intima unione con Gesù e, attraverso lui, con tutta la Chiesa.

Vivere l'Eucaristia

Vi sono molti cristiani che non possono, anche desiderandolo, partecipare giornalmente, e nemmeno con frequenza, alla santa Messa. Questo vuol forse dire che non possono divenire in ogni giorno «sacrificio gradito a Dio»?

Niente affatto. Anche se partecipiamo alla Messa la domenica e le altre feste comandate l'Eucaristia deve essere per noi uno stile di vita, lo stile della nostra vita cristiana. Tornando ai nostri impegni o al nostro riposo, dopo la Messa, possiamo continuare ad offrirci a Dio: possiamo e dobbiamo continuare ad essere «sacrificio gradito» per la gloria di Dio e la salvezza del mondo.

E questo atteggiamento di offerta vale per tutta la nostra pietà eucaristica: anche nei momenti nei quali potrebbe apparire statica o puramente contemplativa (come nell'adorazione del Santissimo, in un'Ora Santa, ecc.) deve essere impregnata di atteggiamento offerente.

E’ indubbio che per Iddio, più che l'opera esterna che facciamo, vale la volontà con la quale offriamo quell'opera; vale il cuore dal quale scaturisce il nostro impegno. Tutti gli aspetti dell'Eucaristia (sacrificio di lode in rendimento di grazie che canta la gloria di Dio) sono da collegare vitalmente con quello nel quale l'Apostolato della Preghiera mette la sua attenzione con particolare interesse. Aspetto che dobbiamo meglio valorizzare: l'offerta di Gesù al Padre, l'offerta di noi con Gesù al Padre, come singoli e come Chiesa tutta, grazie alla quale la nostra Eucaristia è, precisamente, glorificazione di Dio, azione di grazie, preghiera di domanda e impegno di santificazione progressiva.

 

Letture: Statuti: artt. 9‑14.

 

(Queste nuove Lezioni sull’Apostolato della Preghiera, unite insieme, sostituiscono le 12 Lezioni di Iglesias).

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

LUGLIO 2003

OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUO’

 

«In Cristo, Dio ha assunto davvero un "cuore di carne". Egli non ha soltanto un cuore. divino, ricco di misericordia e di perdono, ma anche un cuore umano, capace di tutte le vibrazioni. dell'affetto»

Giovanni Paolo II. Lett. sul Santo Rosario, n. 26

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