APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

LEZIONI SULL'ADP  

 

FEBBRAIO 2003    

1. Un albero che va crescendo

Ogni spiritualità, movimento, associazione ha bisogno di essere compresa alla luce della propria storia. In essa sono infatti racchiusi e l'inizio e le fasi di sviluppo. Talvolta l'inizio è molto piccolo e ridotto, ma resta sempre importante 'perché contiene un germe orientato al futuro. Anche ulteriori fasi di sviluppo hanno il loro interesse per una più esatta comprensione, perché non solo spiegano meglio l'attualità, ma anche perché fanno apparire quanto inizialmente forse era solo implicito.

Questo arricchimento dell'Apostolato della Preghiera è stato un'evoluzione «dal di dentro»: non gli si è imposto nulla dal di fuori, ma invece, durante più di centocinquanta anni, questa realtà viva che è l'Apostolato della Preghiera è andata maturando grazie alla vitale esperienza della sua spiritualità fatta da molti cristiani; alla riflessione dottrinale dei teologi; a diversi documenti dei Papi; e alla vita stessa della Chiesa.

Vediamo in rapida sintesi questo sviluppo, riassunto in quattro fasi.

 Prima fase

 La data di nascita dell'Apostolato della Preghiera risale a più di 150 anni fa'. Era il 2 dicembre 1844, vigilia della festa di san Francesco Saverio, missionario e patrono delle missioni. Ad un gruppo di giovani studenti gesuiti che sentivano come una limitazione dei loro ardenti desideri apostolici il dover impiegare lunghi anni nello studio, il p. Francesco Saverio Gautrelet tenne una predica. In essa mostrò loro che trasformando il desiderio in preghiera e unendola a quanto la Chiesa fa, in Cristo, essi divenivano già «missionari». A questa missionarietà concorreva anche l'offerta del loro, apparentemente arido, studio, perché offrire la propria vita unendola all'offerta di Cristo per la gloria del Padre e la salvezza degli uomini la rendeva tutta apostolica.

L'idea fondamentale dell'Apostolato della Preghiera era così stata lanciata. Due anni dopo il p. Gautrelet pubblicò un piccolo libretto in cui descrisse anche lo spirito e le linee di una «Associazione di persone» unite nel pregare per le grandi intenzioni apostoliche della ,Chiesa. Molti religiosi e religiose si unirono in questo. impegno associativo.

Seconda fase

Uno degli studenti che aveva ascoltato la predica, Henri Ramière, divenuto sacerdote e professore, riprese le idee fondamentali dell'Apostolato della Preghiera e le approfondì Nel 1860 pubblicò un libro, più ampio, con il medesimo titolo, una riedizione ampliata di quello del p. Gautrelet. In quel libro espose il valore apostolico della preghiera e quello di una «Lega di cuori in unione al Cuore di Gesù».

A lui l'Apostolato della Preghiera deve l'unione tra l'idea iniziale e la devozione al S. Cuore, rivisitata e presentata come una forma per ottenere il trionfo della Chiesa, in quel tempo molto ostacolata, e la salvezza delle anime. In una Chiesa, corpo mistico di Cristo, ogni fedele, doveva sentirsi corresponsabile delle finalità per le quali il Cristo Capo si è offerto, e permane nel suo stato di vittima, e per le quali ha inviato la sua Chiesa come strumento di salvezza per.tutti gli uomini. Con la fondazione di una rivista: «II Messaggero del Sacro Cuore», prima in francese, ma che ben presto venne tradotta in tante altre lingue, l'Apostolato della Preghiera, come spiritualità e come associazione cominciarono a diffondersi non solo tra religiosi e religiose, ma nelle diocesi e nelle parrocchie di Europa, Africa, Asia,  Americhe.

L'idea di padre Ramière era questa: non solo la preghiera di petizione e lo studio offerto a Dio, ma ogni azione compiuta «in Cristo» - tutto quello che durante l'intera giornata fa e soffre un cristiano che vive in grazia - è vera collaborazione all'opera redentrice di Cristo, e all'estensione del suo Regno di amore a tutti gli uomini.

Terza fase

Dopo un riconoscimento da parte del vescovo di Toulouse (Francia) e l'approvazione, nel 1866, dei primi Statuti da parte del beato Pio IX l'Apostolato della Preghiera continuò a espandersi.

Dal 1877 le intenzioni di preghiera, fino ad allora scelte e commentate sulla rivista dal Direttore, cominciarono ad essere confermate e benedette dal Papa, che allora era Leone XIII. Fu questo Papa che consacrò nel 1899 il genere umano al S. Cuore portando a compimento un desiderio che il beato Pio IX aveva già da tempo nel cuore ma che nel 1875 aveva preferito non fare con solennità a causa della situazione del papato in Italia. Leone XIII approvò anche, nel 1896, dei nuovi Statuti, dove determinò che il Direttore dell'Apostolato della Preghiera fosse il p. Generale della Compagnia di Gesù.

Con il diffondersi dell'Azione Cattolica, soprattutto in Italia, l'Apostolato della Preghiera, che in vari luoghi aveva assunto anche forme di azione apostolica esteriori, si concentrò sempre più sugli aspetti spirituali e interiori dell'apostolato dei laici.

Nel 1951 il Papa Pio XII approvò dei nuovi Statuti dell'Apostolato della Preghiera. In questa fase si realizzò una migliore comprensione del mistero del Cuore di Cristo (vero centro della redenzione, alla quale desideriamo collaborare con un cuore simile al suo); della dottrina del corpo mistico; di quella che viene chiamata «comunione dei Santi»; della partecipazione liturgica. Tutto questo contribuirà all'approfondimento della spiritualità dell'Apostolato della Preghiera.

 Quarta fase

 Con il Concilio Vaticano Il (1962‑1965), e con gli orientamenti di Paolo VI e di Giovanni Paolo 11, si è continuato ad approfondire sempre più il tesoro dottrinale di quella prima intuizione dell'anno 1844.

Dopo il Concilio Vaticano Il si prepararono nuovi Statuti dell'Apostolato della Preghiera, che furono approvati da Paolo VI nel 1968. In essi si volle raccogliere la riflessione dottrinale di quel momento storico della Chiesa, specialmente per quanto riguarda i cosiddetti «munera Christi» (la nostra partecipazione al potere regale, sacerdotale e profetico di Cristo); la collaborazione attiva di Maria alla Redenzione; l'apostolato dei laici; la consacrazione delle realtà terrene, ecc.

 

Letture: Da  Come Lievito: Lettera di Giovanni Paolo Il a padre Peter-Hans Kolvenbach, Direttore generale della Pia Unione dell'Apostolato della Preghiera nel 150' di fondazione.

  

(Queste nuove Lezioni sull’Apostolato della Preghiera, unite insieme, sostituiscono le 12 Lezioni di Iglesias).

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

FEBBRAIO 2003

OFFERTA DELLA GIORNATA

 

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

 E dall'Episcopato italiano:

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUO'

 Una sola cosa è necessaria: che l’amore per l'umiltà sia alimentato da quello divino, abbandonandoci all'amorosa provvidenza, del Sacro e amabile Cuore di Gesù per lasciarci condurre e guidare da lui. Allora ci penserà lui a fornirci ciò che è necessario alla nostra santificazione; purché, beninteso, ci impegniamo ad assecondare i suoi disegni.

(S. Margherita M. Alacoque, scritti spirituali)

AL SACRO, CUORE DI GESU’

Cuore di Gesù, tesoro di tenerezza,

tu sei la mia felicità, mia unica speranza.

Tu che volevi affascinare la mia giovinezza,

resta con me fino all'ultima sera,

Signore a te solo ho dato la mia vita

e tu conosci bene tutti i miei desideri.

E’  sempre la tua infinita  bontà,

o Cuore di Gesù, nella quale voglio perdermi.

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