APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

OTTOBRE 2004   

PREGHIERA E VITA,  10

La preghiera ci insegna ad amare il mondo con il Cuore di Cristo (segue)

 

I. La preghiera, specie quella liturgica, scuola di amore al mondo (segue)

 Quanto alla donazione di sé, a Dio e agli uomini, eccelle fra tutte la Beata Vergine Maria, Immacolata.

L'immagine che giustamente abbiamo della Madonna è quella di Madre. Essa è Madre di Dio e Madre di tutti gli uomini: «La Beata Vergine, predestinata fin dall'eternità all'interno del disegno d'incarnazione del Verbo, per essere la Madre di Dio, per disposizione della divi­na Provvidenza fu su questa terra l'alma madre del divino Redentore, generosamente asso­ciata alla sua opera a un titolo assolutamente unico, e umile ancella del Signore. Concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, soffrendo col Figlio suo morente in croce, ella cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, con l'obbedien­za, la fede, la speranza e l'ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale nelle anime. Per questo ella è diventata per noi madre nell'ordine della grazia» (LG 61).

Il ricordo di Maria parla dunque in modo palese di amore e ci stimola ad entrare in questo cammino dell'amore.

Ci sono però nel calendario alcune celebrazioni mariane che più fortemente ci richiamano a stimare e ad imitare questa funzione di Maria in favore degli uomini. Pensiamo in particolare al mistero di Maria, Madre di Dio, che si celebra il primo giorno dell'anno, alla Beata Vergine Maria di Lourdes, alla solennità dell'Annunciazione, alla Visitazione della Beata Vergine Maria, alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, all'Assunzione della Beata Vergine Maria in Cielo (dove continua ad intercedere per noi), alla Beata Vergine Maria Re­gina, alla Beata Vergine Maria Addolorata, alla Beata Vergine Maria del Rosario, alla Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (modello e sostegno della famiglia cristiana).

Ma ancora di più si deve riflettere al posto 'unico che ha Cristo nella preghiera liturgica.

I Principi e norme per la Liturgia delle Ore, riprendendo dai testi del Concilio Vaticano II, dicono: «"L'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio" (SC 5), Cristo la compie nello Spirito Santo per mezzo della sua Chiesa non soltanto quando si cele­bra l'Eucaristia e si amministrano i sacramenti, ma anche a preferenza di altri modi, quando si celebra la Liturgia delle Ore (cf. SC 83.98). In essa egli stesso è presente quando si raduna l'assemblea, quando si proclama la parola di Dio, "quando la Chiesa supplica e salmeggia" (SC 7)» (PNLO, n. 13).

Poco prima il medesimo documento fondamentale aveva ricordato il noto testo di Sant'Agostino: «... è lui stesso unico Salvatore del suo Corpo, il Signore nostro Gesù Cristo Figlio di Dio, che prega per noi ed è pregato da noi. Prega per noi come nostro sacerdote, prega in noi come nostro capo, è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo dunque in lui le nostre voci e le sue voci in noi» (PNLO, n. 7)

La presenza di Cristo, messa così in rilievo, è la scuola per eccellenza di formazione all'amore, poiché la radice stessa dell'opera della redenzione, compiuta da Gesù, è il suo amore verso il Padre e verso tutti gli uomini.

 Oltre a questo dato capitale della presenza di Cristo nella Liturgia, potremmo riferirci a tutto il ciclo delle celebrazioni liturgiche. Il Concilio afferma: «Nel corso dell'anno (la Chiesa) distribuisce tutto il mistero di Cristo, dall'Incarnazione e dalla Natività fino all'Ascensione, al giorno di Pentecoste e all'attesa della beata speranza e del ritorno del Si­gnore. Ricordando in tal modo i misteri della Redenzione, essa apre ai fedeli le ricchezze delle azioni salvifiche e dei meriti del suo Signore, in modo tale da renderli come presenti a tutti i tempi, perché i fedeli possano venirne a contatto ed essere ripieni della grazia della salvezza» (SC 102).

Dice ancora il Cincilio: «In modo speciale la santa madre Chiesa, ogni settimana, nel giorno a cui ha dato il nome di "domenica", fa la memoria della Risurrezione del Signore, che una volta all'anno, unitamente alla sua beata Passione, celebra a Pasqua, la più grande delle solennità» (SC 102).

Un altro dato importante del continuo riferimento a Cristo nella Liturgia delle Ore, è che le preghiere vengono fatte a nome di Cristo, cioè, «per il nostro Signore Gesù Cristo», e così, «la Chiesa continua a fare quelle preghiere e suppliche che Cristo offrì nei giorni della sua vita terrena, e che perciò godono di una efficacia particolare» (PNLO, n. 17).

  

da J. SOLANO, S.I.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

OTTOBRE 2004   

   

 

 OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.

Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa esse­re testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ...

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

GENERALE: Il dialogo con gli aderenti ad altre religioni è una necessità che nasce dalla presenza in tutti i Paesi di persone nate ed educate in religioni diverse. Se in ogni religione esistono dei «germi del Verbo di Dio» chi ha avuto la fortuna di poter attingere a Colui che è la Verità e la Vita ha il dovere di riconoscere negli altri il dono che hanno ricevuto. Questo tuttavia se da un lato implica un atteggiamento di rispetto e di stima verso gli altri, da un altro esige saldezza nella propria fede, in tutte le sue dimensioni. Una fede conosciuta, amata, praticata, approfondita nella preghiera e che orienta l'agire portando nel dialogo la testimonianza personale della chiamata al Vangelo e alla santità che deriva dalle fonti della grazia.

Per questo il Papa ci invita a pregare: Perché i cristiani, rimanendo saldi nella fede, siano pronti a dialogare con chi appartiene ad altre tradizioni religiose.

MISSIONARIA: Occorre, soprattutto nel Continente latino-americano, convincersi che è finito il tempo in cui non praticanti e non cattolici volevano lasciare ai cattolici campi di attività solo cultuali, o al più assistenziali e caritative. Sono oggi necessarie forme apostoliche laicali per aumentare il peso della presenza dei cattolici in tutta la vita nazionale. 1 campi e settori di attività sono molti e nessuno dovrebbe essere trascurato sia che riguardi la vita economica, il commercio, il mondo del lavoro, che le attività: legislativa, giudiziaria, politica. L'intenzione ne esplicita uno: quello dei mezzi di comunicazione sociale (giornali, radio, televisione) perché essi orientano, nel bene o nel male, la vita morale.

Per questo il Papa ci invita a pregare: Perché nel continente latino-americano aumenti e sia sempre più qualificata la presenza dei cattolici nella vita nazionale e nei mezzi di comunicazione sociale.

INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

I lontani dalla Chiesa, come anche gli indifferenti, sono anche in Italia in costante aumento. Il fatto deve far riflettere. Ognuno di noi deve sentire come proprio dovere il tenere vivo nell'animo il fatto di dover convivere con «lontani e indifferenti». Non tutti potranno stabilire con loro un dialogo aperto, ma tutti, poiché viviamo insieme, dobbiamo offrire loro l'aiuto del nostro esempio, della nostra coerenza tra ciò che crediamo e ciò che viviamo alla luce del Vangelo.

Per questo i nostri Vescovi ci invitano a pregare: Perché la nostra vita testimoni anche ai lontani e agli indifferenti la perenne novità del Vangelo.

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