APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
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SPIRITUALITA' ADP |
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AGOSTO 2004 |
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PREGHIERA E VITA, 8 |
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La preghiera ci insegna ad amare il mondo con il Cuore di Cristo
1. La preghiera, specie quella liturgica, scuola di amore al inondo (segue) Il cristiano sa bene che il sangue di Cristo è stato effuso per tutti gli uomini, come sente ripetere ogni giorno nella celebrazione eucaristica, e come esplicitamente ribadisce San Paolo: «Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il Mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti» (]Tm 2,3-6). Nella recita dei salmi, fatta in prospettiva cristiana, ben possiamo affermare che portiamo con noi «l'angoscia e le speranze, le gioie e i dolori di tutti», secondo l'espressione già riferita del Santo Padre, poiché i salmi cantano le situazioni più svariate dell'uomo che cerca in Dio il suo rifugio e la sua forza e che loda e ringrazia il Salvatore. Infatti: «Essi esprimono assai bene i dolori e la speranza, la miseria e la fiducia degli uomini di ogni tempo e regione, e cantano specialmente la fede in Dio, la rivelazione e la redenzione» (PNLO, n. 107). Della preghiera liturgica fa parte inscindibile la preghiera per eccellenza del cristiano, il «Padre nostro», che nel suo senso universale presenta al Padre la perfetta religiosità dei figli, aperti alla lode e all'amore di Dio, al perdono e alla speranza di aiuto nella consapevolezza dei propri bisogni anche temporali. Sono da notarsi in modo speciale nelle Lodi e nei Vespri le «Invocazioni» e le «Intercessioni». Esse tengono conto, con spirito universale, delle necessità, anche le più attuali e specifiche, del nostro mondo. Esercizio dell'amore al mondo nella lode e nel ringraziamento Un sentimento che emerge in modo particolare nei salmi, è quello dell'ammirazione davanti all'opera della creazione. Ricordiamo, ad esempio, l'inizio del così detto «Grande Hallel»: «Lodate il Signore dei Signori: perché eterna è la sua misericordia. Egli solo ha compiuto meraviglie (...). Ha creato i cieli con sapienza (...). Ha stabilito la terra sulle acque... (Sal 136,3-9). È soprattutto il Cantico dei tre giovani, preso dal libro di Daniele, quello che più volte e in modo solenne risuona nel Salterio: «Benedite opere tutte del Signore, il Signore (...). Benedite cieli il Signore (...). Benedica la terra il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli (...). Benedite, figli dell'uomo il Signore ...» (Dn 5,57.59.74.82). Tutte le creature sono viste come opere del Signore, e come tali sono buone: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (Gn 1,31). Sono molti i salmi o i versetti, in tal senso, che potremmo citare. Ricordiamo solo per concludere, il grande salmo sugli splendori della creazione: «Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature (...). La gloria del Signore sia sempre: gioisca il Signore delle sue opere...» (Sal 104,24.31). Formazione all'amore Nell'impossibilità di analizzare l'intera Liturgia annuale delle Ore, ci limitiamo a presentare qualche esempio nelle Letture brevi, scelte quasi a caso, nella Quarta settimana di Quaresima. La lettura breve della Quarta domenica, Primi Vespri, ci mette in guardia dal giudicare gli altri (Rm 2,1-2); quella della Lodi insiste sul togliere di mezzo l'oppressione e di offrire il pane all'affamato (Is 58,9-11). Nell'Ora media (Terza) del lunedì leggiamo: «Tu hai compassione di tutti, Signore (...). Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato» (Sap 11,23-24). Anche nell'Ora media (Terza) del martedì, si legge: «Perdona, Signore, al tuo popolo...» (GI 2,17); e in quella del mercoledì: «Io non godo della morte di chi muore» (Ez 18,30-32), e ancora, in quella del giovedì: «L'empio (...) ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona» (Is 55,6-7). Le Lodi del venerdì presentano il servo di Yahvè «che portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori» (Is 53,11-12). La lettura breve dei Vespri del venerdì ci offre il testo di Giacomo: «Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo conduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua vita di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati» (Gc 5,16,19-20). Le Lodi del sabato riportano il noto passo dell'inizio delle profezie di Isaia: «... imparate a fare il bene, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova...» (Is 1,16-18). da J. SOLANO, S.I. |
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APOSTOLATO DELLA PREGHIERA | |
AGOSTO 2004 |
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OFFERTA DELLA GIORNATA
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:
Perché l'Unione. Europea attinga nuova linfa dal suo patrimonio cristiano.
Perché gli Istituti che operano nelle Missioni agiscano in comunione.
E dall'Episcopato italiano:
Perché le comunità parrocchiali accompagnino la crescita nella fede delle nuove generazioni.
PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ
pregare PER IL CLERO dicendo: Cuore di Gesù, rendi i presbiteri fedeli pastori ed apostoli amanti del tuo gregge.
ricevere il 6 agosto, primo venerdì del mese, la santa Comunione in riparazione dei peccati di carità verso gli anziani.
recitare per la Chiesa, ogni giorno, almeno una parte del ROSARIO meditando uno dei Misteri gaudiosi.
Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo. Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa esse-re testimone del tuo amore. Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il San-to Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ... |
INTENZIONI DEL SANTO PADRE
GENERALE: L'intenzione generale del Santo Padre parla dell'Unione Europea in funzione ecclesiale. E infatti a partire dall'Europa che, nel precedente millennio, il Vangelo è stato portato in tutti gli altri Continenti. E l'Europa si è formata come insieme di culture in relazione reciproca, come mentalità giuridica, artistica, sulle basi dell'unione fondamentale proveniente da secoli di assorbimento del Cristianesimo. Senza voler dire che l'Europa di oggi (e quella dei tempi che ci hanno preceduto) sia stata esemplare nel modo di vivere il Vangelo, tuttavia è certo che l'insieme dei valori che hanno reso possibile l'unione di varie Nazioni ha le sue radici nel Cristianesimo. Non riconoscerlo è negare un futuro all'Unione Europea.
Per questo il Papa ci invita a pregare: Perché l'Unione Europea sappia attingere costantemente nuova linfa dal patrimonio cristiano che è parte essenziale della sua storia e cultura.
MISSIONARIA: Le Missioni hanno ricevuto un grandissimo aiuto da tanti Istituti ed ancora oggi continuano ad aver bisogno dell'apporto che Istituti religiosi o di vita apostolica possono dare con la loro esperienza formativa e con il loro apostolato. La diversità di questi Istituti rischia tuttavia, in qualche caso, di creare delle difficoltà che solo cooperando con altri, ricercando più la comunione che l'isolamento potrà essere superata. E sempre la convergenza di tutte le forze nell'impegno comune che sarà di vero aiuto nelle Missioni.
Per questo il Papa ci invita a pregare: Perché crescano l'impegno, la comunione e la cooperazione tra gli Istituti che operano attivamente nelle Missioni.
INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI
La nostra odierna situazione sta rendendo sempre più esteso il fenomeno del riposo estivo. Certo vi sono tanti poveri e anziani che non ne possono godere, ma in una qualche forma, anche piccola, sono molti quelli che ne fruiscono. Il vero riposo diviene rigenerante quando proviene dai beni della natura che ci circondano. La natura parla al cuore dell'uomo di una realtà diversa da quella in cui siamo curvi per tanta parte dell'anno. Guardare il mare, le montagne, i fiori, i boschi apre lo spirito alle dimensioni dell'universo e del suo Creatore.
Per questo i nostri Vescovi ci invitano a pregare: Perché il riposo estivo sia momento di contemplazione del mistero di Dio che risplende nella bellezza della natura.
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