APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

APRILE 2004   

PREGHIERA E VITA, 4

Caratteristiche della nostra preghiera fatta con il Cuore di Cristo Sommo Sacerdote (segue)

Avere gli stessi sentimenti del Cuore di Cristo (segue)

L'amorevole sollecitudine per gli altri è caratteristica della preghiera fatta col Cuore di Cristo, giacché Gesù considerava la glorificazione del Padre e 1' adempimento della Sua volontà appunto come il «compiere» l'opera che il Padre gli aveva affidato (Gv 4,34; 17,4), cioè far conoscere il Padre agli uomini che il Padre stesso gli aveva dato dal mondo (Gv 17,9).

Parlare di sollecitudine per gli altri è un'espressione incompleta se non aggiungiamo che la nostra preghiera nel Cuore di Cristo deve sgorgare da un grande amore per tutti. Lo scopo stesso dell'opera che il Padre ha affidato a Gesù è che l'amore col quale il Padre ha amato il Figlio sia negli uomini e Gesù in loro (cf. Gv 17,26).

L'Haurietis aquas mette in esplicito rapporto il Cuore del Cristo glorioso con l'amore di Lui «all'intera comunità umana, di cui è, con pieno diritto, il mistico Capo».

E Giovanni Paolo Il dice: « Il Cuore del Redentore vivifica tutta la Chiesa ed attira gli uomini che hanno aperto i loro cuori all'inscrutabile ricchezza di questo unico Cuore».

Chi ha avvicinato il Cuore di Gesù, come potrebbe non partecipare al sentimento di quell'amore vicendevole che Gesù nell'ultima cena ha comandato ai suoi ad imitazione del suo amore per gli uomini? (cf. Gv 15,12‑17). ,

L’umiltà appresa da Gesù “ mite e umile di cuore” (cf. Mt 11,29) darà alla nostra preghiera l'atteggiamento lodato dal Signore nel pubblicano che pregava nel tempio; sentimento contrario a quello del fariseo: “ O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti . . . “ (Lc 18,11).

Il Cuore del Sommo Sacerdote è «vittima di espiazione per i peccati», secondo quanto accenna uno dei più ardenti testi di san Giovanni Crisostomo, nel secolo IV ed è «la sorgente segreta» dalla quale fu versato « il prezzo della nostra redenzione», come scrive san Bonaventura nel secolo XIII. Pregare con il Cuore di Cristo significa partecipare con Lui alla riparazione dei peccati.

A questo proposito è bello ricordare le parole del Santo Padre nell'Angelus del 24 giugno 1979: «Gli adoratori del Cuore divino diventano gli uomini dalla coscienza sensibile. E quando è dato a loro di avere rapporti con il Cuore del nostro Signore e Maestro, allora si risveglia in essi il bisogno della riparazione per i peccati del mondo, per l'indifferenza di tanti cuori, per le loro negligenze.

Quanto è necessaria nella Chiesa questa schiera di cuori vigilanti, perché l'Amore del Cuore divino non rimanga isolato e non ricambiato!

Tra questa schiera meritano una particolare menzione tutti coloro che offrono le loro sofferenze come vive vittime in unione col Cuore di Cristo trafitto sulla croce. Trasformata così con l'amore, la sofferenza umana diventa un particolare lievito della vivifica opera di Cristo nella Chiesa».

Fiducia nel Cuore di Cristo

Appunto perché Gesù è il Sommo Sacerdote «misericordioso» (Eb 2,17), ci accostiamo «con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno» (Eb 4,16).

Nel culto al Sacro Cuore la fiducia è uno dei tratti che spiccano di più. Infatti, la fede richiesta da Gesù per concedere un miracolo, ha come fondamento nel credente, oltre che la grazia dello Spirito Santo, la viva sicurezza dell'amore personale di Colui che è misericordioso e onnipotente: «Sacro Cuore di Gesù, confido in Te, perché credo nel Tuo amore verso di me».

Secondo le parole di uno dei più grandi autori mistici del Medioevo, il Taulero (13001361), Gesù « ... ci ha aperto il suo Cuore come la camera più segreta per introdurvi la nostra anima, sua eletta sposa. È quindi sua delizia lo starsene con noi a riposare presso di noi in silenziosa calma ed in calmo silenzio. Egli ha dato a noi nel modo più assoluto tutto il suo Cuore, per stabilire fra noi la sua dimora (...). Il suo Cuore lo dà a noi come luogo di riposo, arrossato come porpora dal suo sangue e adornato di rose rosse...».

Il Cuore di Gesù è anche quella «bottega aperta dove voi potiate (= possiate) vedere e gustare 1' amore ineffabile che lo v' ò (= che lo ho per voi) . . . », secondo la bella espressione di santa Caterina da Siena (1347‑1380).

 Anche per un altro aspetto la nostra preghiera confida nel Cuore di Gesù, perché, come dice la splendida frase dell'Enciclica Redemptor hominis: « La redenzione del mondo (...) è, nella sua più profonda radice,‑ la pienezza della giustizia in un Cuore umano: nel Cuore del Figlio Primogenito, perché essa possa diventare giustizia dei cuori di molti uomini...» (n. 9).

da J. SOLANO, S.I.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

APRILE 2004   

   

 

 OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucarístico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ 

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.

Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ...

 

IN INTENZIONI DEI, SANTO PADRE

GENERALE: Il ministero pastorale di un sacerdote non si può equiparare all'esercizio di una professione, perché alla sua base sta una vocazione del Signore. Ma anche per un sacerdote è necessaria una solida preparazione. Esperti della Parola di Dio, della dottrina della Chiesa, della morale e dell'ascetica non si diventa se non con lungo accurato studio. Questi studi devono a loro volta essere sostenuti da una vasta cultura che rendano il sacerdote capace di dialogare con tutti. La prima formazione di un sacerdote deve essere ultimata anteriormente all'Ordinazione. Ma anche dopo, un sacerdote deve continuare a formarsi. La vita procede, i problemi cambiano, e non è possibile rimanere aggiornati se non ci si abitua al serio lavoro della propria continua formazione.

Per questo preghiamo: Perché con particolare cura si promuovano una solida preparazione dei candidati agli. ordini sacri e la formazione permanente dei già ordinati.

 

MISSIONARIA: Chi ha conosciuto Cristo non può tenere per sé questa conoscenza. Il dono dell'Amore di Dio rivelato in Cristo deve essere proposto a tutti, pur nel rispetto della loro libertà. Per questo la Chiesa non può sottrarsi all'attività missionaria verso tutti i popoli di tutta la terra. Ma ciò che vale della Chiesa tutta vale anche delle singole comunità cristiane. Talvolta si pensa alle Missioni, ma più occasionalmente che sistematicamente. L'intenzione missionaria che il Papa propone agli aderenti all'Apostolato della Preghiera ci apre l'animo a considerare le Missioni come un affare ché ci riguarda.

Per questo preghiamo: Perché nella comunità cristiana la missionarietà "ad gentes" diventi oggetto di riflessione e motivo di costante impegno della pastorale ordinaria.

 

INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI La Quaresima è tempo di penitenza e di conversione che trova la sua meta finale nella Veglia Pasquale. In .essa siamo invitati a rinnovare le promesse del nostro Battesimo. Mala Veglia Pasquale è la conclusione di un Triduo nel quale la nostra considerazione passa dalla Celebrazione della Passione del Signore a quella della sua Risurrezione. Anche il nostro impegno battesimale ha la dimensione della morte unita a quello della vita nuova. Morte al peccato, al male, alle tendenze che ci portano a vivere solo come cittadini di un mondo che passa. Vita nella novità di Cristo illuminati dalla sua legge nuova.

Per questo preghiamo: Perché alla luce del mistero pasquale rinvigoriamo il nostro impegno battesimale.

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