APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

SETTEMBRE 2004   

PREGHIERA E VITA, 9

La preghiera ci insegna ad amare il mondo con il Cuore di Cristo (segue)

 

I. La preghiera, specie quella liturgica, scuola di amore al mondo (segue)

 La Quinta settimana di Quaresima si apre con i Primi Vespri della domenica, nei quali si legge il brano della prima lettera di S. Pietro che presenta «il sangue prezioso di Cristo» come prezzo della nostra liberazione, e così ci fa capire quanto sia degno di stima colui che è stato liberato a così gran prezzo.

L'Ora media (Terza) del lunedì ribadisce la misericordia del Signore verso l'empio: «Come è vero che io vivo, oracolo del Signore Dio, io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva» (Ez 33,10-11).

I Vespri del martedì mettono in rilievo che Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla» (I Cor 1,27-30). Così noi impariamo a stimare quello che non conta agli occhi del mondo.

L'Ora media (Terza) del mercoledì riporta la testimonianza di S. Paolo, su indicata, che ri­badisce la volontà salvifica assolutamente universale di Dio e di Cristo, l'unico Mediatore (] Tm 2,4-6).

I Vespri di questo stesso giorno riproducono il testo meraviglioso di S. Paolo: «Camminate nella carità» (Ef 4,32; 5,2). È necessario leggere il brano intero per comprenderne la forza. L'amore di Dio e di Cristo devono essere modello del credente. 

Le Lodi del giovedì presentano la morte di Gesù «a vantaggio di tutti» (Eb 2,9-10), men­tre l'Ora media (Terza) ci offre l'immagine di Gesù, Sommo Sacerdote, che sa «compatire le nostre infermità» (Eb 4,14-15), e, infine, i Vespri lo mostrano come colui che santifica «il popolo con il proprio sangue» (Eb 13,12-15).

Il venerdì di questa Quinta settimana di Quaresima, nei Vespri, propone Cristo che patì per noi, come esempio di mitezza anche verso coloro che ingiustamente ci opprimono (]Pt 2,21-25).

Il sabato, invece, nelle Lodi ci ricorda Dio che va incontro anche a coloro che non invoca­no il suo nome (Is 65,1-3), e nell'Ora media (Terza) ci invita all'umiltà riconoscendo i nostri peccati (1Gv 1,8-9).

Questo brevissimo saggio mostra quanto sia continuo il richiamo, nella Liturgia delle Ore, ad uscire da noi stessi per andare verso gli altri, anche verso coloro che sembrano persone di poco valore o sono addirittura malvagie.

È più che giusto, dunque, anche solo in base a questi passi biblici delle letture brevi, attri­buire alla Liturgia delle Ore un potente valore di formazione all'amore.*

Ma nella Liturgia delle Ore con la celebrazione dei Santi ci è presentata, nelle varie fe­ste e memorie liturgiche, una panoramica della grande varietà delle forme di carità vissute nella Chiesa che ci ha preceduto e con la quale siamo uniti in preghiera.

Gli esempi di coloro che sono proposti dalla Chiesa come modelli della vita nuova in Cristo, vale a dire, i Santi - ricordati nel Calendario Romano - ci spronano nel modo più efficace a «camminare nella carità» (cf. Ef 5,2).

Rammentarli, anche solo di nome, suscita l'immagine vivissima di chi ha amato Dio e gli uomini fino all'oblio di se stesso.

Tutti  i Santi recano il messaggio della carità eroica in un modo o in un altro. Quelli che celebriamo nella Liturgia delle Ore sono tra i più celebri e noti al popolo cristiano, a causa della donazione di sé stessi agli altri per amore, ma quelli con i quali siano uniti in preghiera nella Comunione dei santi con la Chiesa celeste sono una moltitudine immensa tra coloro che, giudicati sulla carità, hanno ricevuto da Cristo il premio delle loro buone opere.

 

da J. SOLANO, S.I.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

SETTEMBRE 2004   

   

 

 OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.

Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa esse­re testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ...

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

GENERALE: In certi Continenti, l'età media della vita va crescendo, coloro che fanno parte della terza età aumentano. La società intanto continua ad aver bisogno di forze giovani e i giovani vogliono orientare la vita sociale con il dinamismo che li caratterizza. Se ciò è un bene, tuttavia la società umana non potrà fare a meno della saggezza degli anziani acquisita con la prolungata esperienza. Inoltre essi, con il maggior tempo libero di cui dispongono possono arricchirsi spiritualmente e riversare sugli altri il frutto del tesoro culturale accumulato. Come il Vangelo dice che lo scriba dotto sa trarre dal proprio tesoro «cose nuove e cose antiche», così si deve dire che la società ha bisogno di giovani e anziani.

Per questo il Papa ci invita a pregare: Perché gli anziani siano pienamente riconosciuti come una risorsa preziosa per la crescita spi­rituale e umana della società.

MISSIONARIA: Molte delle Comunità ecclesiali in Africa rientrano tra quelle che chiamiamo: «giovani Chiese». E ogni giovane Chiesa ha bi­sogno di crescere e di svilupparsi. Questa crescita e sviluppo sono certamente opera di Dio e del­la sua grazia, ma Dio vuole la nostra cooperazione. Grazie a Dio esistono molti che, pieni di generosità, mettono a disposizione mezzi, iniziative, forze per contribuire a questa crescita. Esiste però il pericolo che manchi un coordinamento, e che si verifichino casi di antagonismo. Tutte queste iniziative se animate da più collaborazione, da maggior dialogo, da uno spirito di carità maggiore diverrebbero più fruttuose.

Per questo il Papa ci invita a pregare: Perché in Africa si sviluppi una vera e fraterna collaborazione tra quanti operano per la cre­scita e lo sviluppo delle Comunità ecclesiali.

INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

Una comunità che non sapesse aprirsi alle nuove generazioni non potrebbe guardare serena al futuro. Ogni parrocchia come luogo della crescita e dello sviluppo della vita di fede del Popolo di Dio ha il dovere di interrogarsi su quello che sta facendo per i propri giovani. Non basta organizzare corsi, incontri, riunioni, dibattiti. Occorre armarsi di un atteggiamento positivo, paziente, tenace, animato da larghe vedute per divenire capaci di accompagnare una gioventù che oggi è esposta a tante sollecitazioni, non sempre buone. I giovani, anche se amano talvolta mostrarsi non bisognosi di aiuto, sentono istintivamente chi porge loro una mano senza farglielo pesare.

Per questo i nostri Vescovi ci invitano a pregare: Perché le comunità parrocchiali accompagnino con delicatezza e lungimiranza la crescita nella fede delle nuove generazioni. 

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