APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

GENNAIO 2005   

SANTA MESSA E CULTO AL SACRO CUORE, I

La preghiera liturgica, in specie la Liturgia delle Ore o Ufficio divino, è il prolungamen­to delle lodi e dei ringraziamenti elevati a Dio nella celebrazione eucaristica, come insegna il Concilio Vaticano II (PO 5). La celebrazione eucaristica stessa, infatti, è l'azione per eccellenza di Cristo Sommo Sacerdote, nella quale «si contiene l'intero bene spirituale della Chiesa» (ibid.), e Cristo stesso si offre al Padre come vittima divina (cf. ibid.). L'Eucaristia è così l'apice della preghiera liturgica.

Alla domanda quale sia il contributo della devozione al Cuore di Gesù per quanto riguarda la nostra partecipazione alla celebrazione eucaristica, si può rispondere che il suo contributo è una tipica sensibilizzazione spirituale che ci aiuta ad addentrarci nella ricchezza dell'Eucaristia, in una quadruplice direzione: singolare presenza corporale di Cristo, sacramento di amore, mistero di umiltà, rapporto Mariano.

Singolare presenza corporale di Cristo

 

Il culto al Sacro Cuore non è cristocentrico solo in modo diretto, ma generico; esso inve­ce, rivolge un'attenzione particolare al corpo di Cristo. Gesù, certo, è la Persona divina, ma è anche considerato, in questa devozione, come Colui al quale, sulla croce, fu trafitto il costato (Gv 19,34); come Colui che, risorto, ha potuto dire a Tommaso: «... stendi la tua mano, e mettila nel mio costato» (Gv 20,27); come «Colui che ci ha amati e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue... Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero...» (Ap 1,5.7). La devozione al Cuore di Cristo è incentrata su Cristo, l'Uomo Nuovo, con quei tratti de-scritti dal Concilio Vaticano II: «Egli, Figlio di Dio, per la sua incarnazione si è unito in certo modo con ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo, ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo. Nato da Maria Vergine, si fece in verità uno dei nostri, somigliante in tutto a noi fuorché nel peccato» (GS 22)

Il fedele che vive la spiritualità del culto al Cuore di Cristo sperimenta una attrattiva tutta particolare per il Mistero del Corpo e del Sangue del Figlio dell'uomo; mistero per mezzo del quale Egli ha voluto prolungare nei secoli la sua incarnazione. Il fedele che vive la spiritua­lità del Cuore di Gesù ringrazia Dio dal profondo dell'anima per questa singolare presenza eucaristica, che ci pone a contatto diretto con la Santissima Umanità di Cristo.

Diremmo inoltre che è anche singolare l'eco che risuona nello spirito del devoto del Cuo­re di Gesù, nel sentire il realismo eucaristico espresso già dai più antichi Padri della Chiesa, sulla scia delle affermazioni così forti dei Vangeli e di san Paolo. Citiamo alcuni brevi passi, adatti a confermare la nostra fede eucaristica.

Sant'Ignazio di Antiochia scriveva, agli albori del secolo II, che l'Eucaristia: «è la carne del Salvatore nostro Gesù Cristo, quella che patì per i nostri peccati e quella che il Padre, per la sua bontà, risuscitò».

Nel medesimo secolo II, San Giustino, in uno scritto indirizzato all'Imperatore Antonino Pio, al Senato e al Popolo Romano diceva: «E questo alimento si chiama fra noi  Eucaristia... Così come il Verbo di Dio, essendosi incarnato Gesù Cristo nostro Salvatore, ebbe carne e sangue per la nostra salvezza, così anche ci è stato insegnato che l'alimento eucaristizzato... è la carne e il sangue di quel Gesù che si incarnò».

Verso la fine di questo stesso secolo II, Tertulliano, in Africa, era così convinto della presenza reale del vero corpo e del vero sangue di Cristo nell'Eucaristia, che prendeva spunto proprio da questa verità per combattere contro gli eretici che negavano la realtà del corpo di Cristo nella sua esistenza terrena. Secondo costoro, l'incarnazione era solo un'apparenza: «Dunque, dal Sacramento del pane e del calice, abbiamo già stabilito (provato) nel vangelo la verità del corpo e del sangue del Signore contro il fantasma di Marcione» [cioè, insegnato da Marcione].

Sant'Ambrogio – secolo IV (c. 339-397) – affermava: «Lo stesso Signore Gesù procla­ma: Questo è il mio corpo. Prima della benedizione delle parole celesti è nominata un'altra specie, dopo la consacrazione è significato il corpo. Egli stesso chiama suo sangue. Prima della consacrazione si dice un'altra cosa, dopo la consacrazione si chiama sangue. E tu dici: Amen, cioè, è verità. Quello che afferma la bocca, lo confessi la mente interiore; quello che suona la parola, lo senta l'affetto».  

 

da J. SOLANO, S.I.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

GENNAIO 2005   

   

 

 OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.  Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, i le azioni e le sofferenze in unione con il tuo  Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te  nell'Eucaristia per la salvezza del mondo. 

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ….

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

GENERALE: Giovanni Paolo II in un suo discorso sulla Terra Santa, quando si stava costruendo il muro di divisione tra Israele e la Palestina, disse con forza: "Non è di muri che la Terra Santa ha bisogno, ma di ponti". Un muro è infatti segno di divisione, un ponte di unione. Solo una unione di buone volontà potrà far superare le barriere che nel Medio Oriente, e non solo nella Terra Santa, si sono create e si vanno creando. E la pace durevole non può ridursi solo ad un semplice equilibrio di forze. La pace è nell'ordine basato sul rispetto dei diritti di ognuno, è rifiuto di ogni forma di violenza anche se orientata a far valere dei diritti.

Per questo preghiamo: Per tutti coloro che operano nel Medio Oriente, affinché si impegnino sempre più per il raggiungimento della pace.

 

MISSIONARIA: In un mondo che crede troppo nel-le capacità acquisite con la formazione tecnica e scientifica, i credenti in Cristo devono guardare al compito dell'Evangelizzazione come ad una realtà di ordine diverso. Le Missioni avranno anche bisogno di mezzi, ma sarà sempre solo la gene-rosa donazione di sé da parte di uomini c donne che credono al valore evangelizzante della santità quella che porterà l'annuncio della salvezza fino ai confini della terra. Ogni missionario deve testimoniare con la propria vita le esigenze del Vangelo che annuncia con le proprie opere e parole.

Per questo preghiamo: Perché nei Paesi di missione sorgano apostoli santi e generosi, pronti ad annunciare a tutti il Vangelo di Cristo.

 

INTENZIONI DEI VESCOVI ITALIANI

Nessuno può nascondersi che la gioventù di oggi si presenta problematica e spesso lon­tana dalla fede. Ci si deve tuttavia domandare se la loro problematicità dipenda solo da loro, dall'ambiente scolare, dal mondo delle comuni­cazioni sociali. Quale ruolo ha svolto su di loro la vita della famiglia? Hanno potuto attingere da questa i valori fondamentali della vita, il senso della fedeltà, dell'onestà, una visione di fede matura, degli esempi costanti di coerenza? Anche dove ci fosse stato tutto questo la fede potrebbe trovare in loro un ostacolo in una mancata edu­cazione al retto uso della libertà, ma almeno la famiglia avrebbe adempiuto il proprio mandato. Purtroppo sono oggi molto pochi i giovani che trovano nella famiglia un positivo orientamento a trasmettere la fede.

Per questo preghiamo: Perché le famiglie cristiane divengano il primo luogo di trasmis­sione della fede alle nuove generazioni.

indice apostolato della preghiera