APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

LUGLIO 2005   

SANTA MESSA E CULTO AL SACRO CUORE, 7

2) Sacramento dell'amore di Cristo (segue)

La riparazione è tipica del culto al Cuore di Gesù. Giovanni Paolo II facendo riferimento alla Solennità del Sacro Cuore ha detto: «Gli adoratori del Cuore Divino diventano uomini dalla coscienza sensibile. E quando è dato a loro di avere rapporti con il Cuore del nostro Si­gnore e Maestro, allora si risveglia in essi anche il bisogno della riparazione per i peccati del mondo, per l'indifferenza di tanti cuori, per le loro negligenze».

Nell'ambito spirituale della riparazione per i peccati, l'intimità col Cuore di Cristo ci ren­de molto più sensibili rispetto al carattere espiatorio che ha ogni celebrazione eucaristica.

Giovanni Paolo II ha ricordato come solo Cristo: «è l'Autore e il principale soggetto di questo suo proprio Sacrificio... Solo lui – solo Cristo – poteva e può essere vera ed effettiva "propiziazione per i nostri peccati... ma anche per i peccati di tutto il mondo". Solo il suo Sacrificio – e nessun altro – poteva e può avere "forza di propiziazione" davanti a Dio, alla Trinità, alla sua trascendente santità».

Il fatto che Cristo si sia offerto per i peccatori mostra ancora di più la gratuità e la forza del suo amore, e ci spinge ad amarlo maggiormente, pensando alla nostra condizione di pec­catori.

E ciò è ancora più valido dato che la riparazione offerta dal Salvatore è una realtà anche attuale – grazie soprattutto all'Eucaristia –.

Giovanni Paolo II a ragione ci ha esortato: «Non risparmiamo il nostro tempo per andare a incontrarlo (Gesù) nell'adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione».

L'Eucaristia ci fa pensare anche a un'altra circostanza atta ad accendere il nostro amore per il Signore, ed è che questo Mistero d'amore continua a non essere capito né corrisposto dagli uomini.

L'enciclica Redemptor hominis ammonisce con delicatezza e gravità: «Di qui deriva il dovere di una rigorosa osservanza delle norme liturgiche e di tutto ciò che testimonia il cul­to comunitario reso a Dio stesso, tanto più perché, in questo segno sacramentale, Egli si af­fida a noi con fiducia illimitata, come se non prendesse in considerazione la nostra debolez­za umana, la nostra indegnità, le abitudini, la "routine" o, addirittura, la possibilità di oltrag­gio».

Il Santo Padre, rammentando la sua visita alla Basilica del Sacro Cuore a Montmartre, «nella quale da quasi un secolo perdura l'incessante adorazione del Santissimo Sacramento, senza intervallo, giorno e notte», ebbe a dire: «E senza intervallo vi sono uomini che prega-no, che adorano, che, nello spirito di Santa Margherita Maria, offrono riparazione a quel Cuore, che tanto ha amato il mondo, e l'uomo in questo mondo, e che subisce da esso tanti oltraggi e dimenticanze».

E notiamo bene poi che la riparazione è offerta al Cuore di Cristo, nel SS.mo Sacramento. Il Mistero eucaristico è visto come impellente motivo alla riparazione «nello spirito di Santa Margherita Maria», come diceva il Papa. La testimonianza della Santa di Paray-Ie-Monial è ben chiara, quando ci riferisce la grande rivelazione che ebbe stando una volta davanti al SS.mo Sacramento, un giorno dell'ottava del Corpus Domini: «Ecco que­sto Cuore che ha tanto amato gli uomini (...) e come riconoscenza io non ricevo dalla maggior parte se non delle ingratitudini a causa delle loro irreverenze e dei loro sacrilegi e delle freddezze e dispetti che loro hanno verso di me in questo Sacramento d'amore. Ma quello che mi è ancora più doloroso è che ci sono dei cuori consacrati a me che agi­scono così».

A questo scopo il Signore richiese l'istituzione, nella Chiesa, della festa del suo Cuore, proprio nel venerdì seguente all'ottava del Corpus Domini.

da J. SOLANO, S.I.

Culto eucaristico e dignità di ogni uomo

«Se il nostro culto eucaristico è autentico, deve far crescere in noi la consapevolez­za della dignità di ogni uomo. La coscienza di questa dignità diviene il motivo più profon­do del nostro rapporto col prossimo. Dobbiamo diventare particolarmente sensibili ad ogni sofferenza e miseria umana, ad ogni Ingiustizia e torto, cercando di rimediarvi in maniera efficace. Impariamo a scoprire con rispetto la verità sull'uomo Interiore, per-ché proprio quest'interno dell'uomo diventa dimora di Dio, presente nell'Eucaristia».

Giovanni Paolo Il

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

LUGLIO 2005 

   

 

 OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.

Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa esse-re testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chie­sa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ...

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

 

GENERALE: La carità deve tener conto della religiosità e sensibilità di ogni uomo. Ma que­sta attenzione non può far loro sembrare che noi consideriamo la nostra fede sul medesimo piano delle loro credenze. Noi dobbiamo sem­pre mostrare che crediamo in Cristo come unico Salvatore del mondo e che le esigenze im­plicate dal Vangelo non sono effetto di rifles­sione e di pensiero umano, ma sono comparte­cipazione della Verità che è in Dio e che in Cristo e nella Chiesa sostiene e avvalora la no­stra vita terrena. Pur desiderando che altri accolgano la nostra fede, non potremmo mai ap­pianare le difficoltà che l'uomo troverà sempre nel convertirsi e credere all'Evangelo.

Per questo preghiamo: Perché i cristiani siano attenti alla sensibilità e alle esigenze di ciascuno, senza mai nascondere le radica-li esigenze del messaggio evangelico.

 

MISSIONARIA: Tutti siamo chiamati ad annun­ciare il Vangelo. Saranno diverse le forme ma tutti: sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, ma anche i laici partecipano pienamente alla missione della Chiesa nel mondo. Tutti siamo chiamati a mostrare che la fede cristiana è la sola risposta agli interrogativi della vita e alle problematiche morali che via via si presentano alla società. Ma solo i laici possono rendere presente la Chiesa nei settori più svariati e de­vono essere formati ad essere artigiani di una società dove la luce del Vangelo abbia il suo ruolo.

Per questo preghiamo: Perché tutti i battezzati si impegnino, nella propria condizio­ne di vita, a trasformare la società, infon­dendo nella mentalità e nelle strutture del mondo la luce del Vangelo.

 

INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

Nella nostra società sta sempre più cre­scendo il numero di coloro che vivono sotto la soglia della povertà, che non hanno il necessa­rio. La legge della carità esige da noi un impe­gno fattivo e una sollecitudine per i poveri e i bisognosi non occasionale, quando i mezzi di comunicazione sociale lo chiedono, ma stabile. La Caritas, diocesana e parrocchiale, dovrebbe divenire il centro che assomma tutte le nostre attività caritative.

Per questo preghiamo: Perché, illuminati dal Vangelo della carità, diventiamo solleci­ti verso le necessità del nostro prossimo, specialmente dei più bisognosi.

indice apostolato della preghiera