APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

DICEMBRE 2005   

SANTA MESSA E CULTO AL SACRO CUORE,  12

Eucaristia mistero di umiltà (segue)

Continuazione di questo umile atteggiamento di Cristo nell'Incarnazione è la sua presen­za nell'Eucaristia. Nel SS.mo Sacramento, che è corona e fine di tutti i sacramenti, non dobbiamo forse dire che Cristo «spogliò se stesso» – anche a livello di uomo – assumendo la condizione di cibo? Gli elementi stessi del Sacramento, pane e vino, appartengono a quanto c'era di più modesto e umile nel mondo al quale Gesù apparteneva.

Anche se siamo abituati alla vista della materia dei sacramenti, come non restare attoniti per lo stupore, davanti al fatto che il vero corpo e il vero sangue di Dio Incarnato si trovino sul piano degli altri elementi sacramentali, più o meno a livello dell'acqua nel Battesimo o dell'olio nell'Unzione degli infermi?

 L'unica volta che, nel Vangelo, Gesù indica in modo diretto ed esplicito il suo cuore è quando dice: "imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Mt 11,29).

Sant'Agostino (354-430) chiede al Signore: «A questo si sono ridotti i tesori della sapien­za e della scienza nascosti in te? A che veniamo a imparare da te, come grande cosa, che sei mite e umile di cuore?».

E l'Eucaristia, appunto, ci porta all'estremo opposto di quanto è «la superbia della vita» (1 Gv 2,16). Ed è proprio l'umiltà che il credente deve vivere più profondamente nella genuina devozione al Cuore di Gesù, e così egli diventa meglio disposto a cogliere questo tratto del Mistero eucaristico. Meditare su di esso ci dimostra quanto sia giusto avere l'umiltà come fondamento della vita cristiana e come visione propria del cristianesimo annunziato da Gesù.

d. Eucaristia: rapporto mariano

 

L'esperienza spirituale della devozione al Cuore di Cristo testimonia quanto sia intimo il rapporto con la Madonna e, in particolare con il Cuore della Madre Santissima di Gesù. L'Enciclica Haurietis aquas esorta: «Perché poi il culto verso il Cuore augustissimo di Gesù porti più copiosi frutti di bene nella famiglia cristiana e in tutta l'umana società, i fedeli ab­biano cura di associarvi intimamente la devozione al Cuore Immacolato della Genitrice di Dio».

Chi è abituato a trovare Maria nel culto al Cuore di Gesù, è anche più disposto a riconoscere il singolare rapporto mariano con l'Eucaristia. Parecchi aspetti potrebbero essere presi in considerazione: ci soffermiamo su uno che appare molto presto nei testi dei Santi Padri riguardanti l'Eucaristia e che perdura poi nella tradizione teologica.

Sant'Ilario di Poitiers (c. 310-367) è forse il più antico testimone, verso la metà del secolo IV, della relazione fra la carne di Cristo nell'Eucaristia e la carne che Egli prese da Maria.

In modo più esplicito e conciso Sant'Ambrogio, nello stesso secolo IV, afferma, parlando della forza divina che opera nella consacrazione eucaristica: «Anche questo corpo che consacriamo è della Vergine».

Bellissimo è il testo di Sant'Agostino a commento del Salmo 98,5: «Adorate lo sgabello dei suoi piedi, perché è santo».

I documenti del Magistero e i teologi ribadiscono spesso che il Corpo eucaristico è il Corpo nato dalla Vergine. Paolo VI ha scritto: «La Beatissima Vergine Maria, dalla quale Cristo il Signore prese quella carne che in questo Sacramento si contiene, si offre, si prende sotto le specie del pane e del vino...».

e. Conclusione

Alla fine delle nostre riflessioni ci sarà di conforto rilevare come l'importanza della devozione al Cuore di Gesù per approfondire meglio il Mistero eucaristico sia stata già chiaramente segnalata dall'Enciclica Haurietis aquas: «Né si potrà facilmente comprendere l'amore che ha spinto il Salvatore a farsi nostro spirituale alimento, se non coltivando una speciale devozione verso il Cuore eucaristico di Gesù. Questo ci ricorda appunto, come ben si esprimeva il nostro Predecessore di fel. mem. Leone XIII, "l'atto di suprema dilezione col quale il nostro Redentore, profondendo tutte le ricchezze del suo Cuore, allo scopo di stabilire tra noi la sua dimora sino alla fine dei secoli, istituì l'adorabile Sacramento dell'Eucaristia". E, infatti, `l'Eucaristia non è da stimarsi una particella minima del suo Cuore, tanto grande essendo stato l'amore del suo Cuore, col quale ce l'ha donata"».

Le ultime parole del brano dell'Enciclica sono prese dal Dottore della Chiesa, Sant'Alberto Magno (c. 1193-1280).

 La preghiera della Chiesa, che culmina nella celebrazione dell'Eucaristia, è resa più comprensibile, nella sua profondità e nella sua ricchezza, da questa esperienza di fede cristiana propria della devozione al Cuore del Salvatore.

da J. SOLANO, S.I.

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

DICEMBRE 2005

   

 

 OFFERTA DELLA GIORNATA

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

  

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.

Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese ...

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

  

GENERALE: Nel racconto della creazione, nell'Antico Testamento, l'uomo e la donna sono creati ad immagine somiglianza di Dio. Da qui la dignità e il rispetto che Dio stesso difende e vuole sia difeso nella società umana. Purtroppo non ovunque questo senso dell'uguaglianza sul piano della dignità è tenuto nel debito conto, e alcune culture sono rimaste ancorate in usi e modi di pensare che lo violano o non lo favoriscono. Anche noi, alla luce del Nuovo Testamento, dobbiamo progredire nel comprendere come per la Redenzione, la nuova creatura in Cristo può far scoprire all'uomo e alla donna la propria grandezza in Lui.

Per questo preghiamo: Perché si diffonda una comprensione sempre più piena della dignità dell'uomo e della donna secondo il progetto del Creatore.

 

MISSIONARIA: Nella natura dell'uomo esiste un anelito verso Dio. Le conseguenze del peccato originale possono oscurarlo, non cancellarlo. E ogni uomo cerca e desidera Dio e la Verità che da lui risplende. La luce del volto di Dio brilla in tutto il suo splendore in Cristo ve­nuto in mezzo a noi pieno di grazia e di verità. Per questo ormai il mistero dell'uomo non è più percepibile se non mediante l'incontro con lui. E le Missioni sono in pratica un'offerta ad ogni essere umano di incontrare Cristo per trovare in lui la risposta ad ogni grande problema dell'esistenza.

Per questo preghiamo: Perché sulla terra la ricerca di Dio e la sete della Verità con­ducano ogni essere umano all'incontro con il Signore.

 

INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

Chiudiamo il nostro anno con il canto del Te Deum, tradizionale inno di ringraziamento e di lode a Dio. Nonostante le pene e sofferenze che attraversano tante vite umane, sovrastano sempre i benefici di cui dobbiamo essere grati. Ma al di sopra di ogni beneficio dobbia­mo ringraziare per il dono che Dio, il Padre, ha fatto del suo Figlio, Gesù, nostro Salvatore. E dobbiamo ringraziare anche il Cristo per ciò che ha fatto per noi e il suo Spirito Santo che continua a rendere attuale la sua opera salvifica mediante la Chiesa.

Per questo preghiamo: Perché al chiudersi di un anno possiamo guardare con gratitudine al volto di Cristo che si dona e che salva l'uomo.

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