APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
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SPIRITUALITA' ADP |
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AGOSTO 2006 |
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SPIRITUALITÀ DEI LAICI, 8 |
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Essere uniti in Cristo e nella Chiesa Una delle luci che il Concilio proietta sulla Chiesa, Noi l'abbiamo già ripetuto, è la vocazione d'ogni figlio fedele della Chiesa stessa a quell'espansione di fede e di vitalità cristiana, a quella effusione della pienezza interiore, che la sua inserzione nel Corpo mistico di Cristo porta con sé, a quell'amore del regno di Dio, a quella testimonianza religiosa e morale che oltrepassa la sua singola. individualità, a quel bisogno di comunicare ad altri il tesoro di verità e di grazia ch'egli possiede, che, con termine ormai diventato comune, chiamiamo apostolato. L'apostolato esigenza spirituale Anche il laico, a qualsiasi condizione appartenga, è chiamato a questa coscienza, a questa attività. Bisognerà insistere su questo principio, perché da questo in grande parte scaturisce quel rinnovamento, quel progresso, che il Concilio ha voluto apportare alla Chiesa. L'apostolato non è solo un fatto esteriore, sociologico; è un'esigenza spirituale interiore che trae la sua ragion d'essere dal mistero stesso della Chiesa, a cui il cristiano appartiene. Ma come quest'esigenza si esprime e si realizza? Dicevamo altra volta, sulle tracce del Concilio, in due forme fondamentali: individuale l'una, associativa l'altra (cf. AA 15ss). Invitiamo oggi la vostra attenzione a soffermarsi un istante su questa seconda forma dell'apostolato, quella associativa.
Ogni attività naturale si svolge in forma associativa
La quale, enunciata con questa semplice qualificazione, solleva ordinariamente negli animi un senso di diffidenza, di ripulsa, e anche talvolta di noia. Essere associati non è cosa che piaccia a tutti. Molti preferiscono rimanere liberi. Mettersi in fila, o in cerchio, con altri per far dell'apostolato facilmente suscita molestia. Se questo poi si fa, o si subisce per uno scopo ideale, nasce facilmente l'impressione che l'ideale diventa prosaico, perde le ali, diventa formalismo, si intristisce in rapporti obbligati, in forme convenzionali, pedanti e pesanti: crea burocrazie, gerarchie, esteriorità spesso punto gradite. L'apostolato associato sembra una rete ingombrante senza spontaneità, né genialità; diventa talora rivolto più al fatto organizzativo, che ai fini essenziali dell'apostolato stesso. Mira al numero, al potere. Non sembra poi che risponda agli umori del nostro tempo. Così si dice. E svolgendo nel loro spirito queste obiezioni, molti, moltissimi forse, rifuggono dal dare il loro nome, la loro adesione a forme di apostolato, sia religioso, che caritativo, o morale, o sociale, e dicono di preferire il bene, che non fa rumore; ma che, in realtà, non porta né spesa, né disciplina, né impegno, né fastidio.
Questa psicologia presenta aspetti degni di rispetto e di considerazione, sia perché rivendica la legittimità dell'apostolato individuale, e sia perché rifugge dai difetti che l'apostolato collettivo può generare. Ma siamo sinceri. Non è in forma associativa che ogni attività naturale si svolge e si afferma? «L'uomo - ricorda il Concilio - è per natura sua sociale» (AA 18). Ma ciò che più conta per noi è il fatto che «l'apostolato associato - sempre il Concilio che parla - corrisponde felicemente alle esigenze umane e cristiane dei fedeli, e al tempo stesso si mostra come segno della comunione e dell'unità della Chiesa in Cristo, il Quale disse: "Dove sono due o tre riuniti nel nome mio, io sono in mezzo a loro" (Mt 18,20). Perciò i fedeli esercitino il loro apostolato in spirito di unità - continua il Concilio. Siano apostoli tanto nelle proprie comunità familiari, quanto in quelle parrocchiali e diocesane, che sono già esse stesse espressione dell'indole comunitaria dell'apostolato, e in quelle libere istituzioni nelle quali avranno stabilito di unirsi. L'apostolato associato è di grande importanza anche perché, sia nelle comunità della Chiesa, sia nei vari ambienti, spesso richiede d'essere esercitato con azione comune» (M 18). Apostolato come amicizia Riteniamo che non occorra dire di più su questo punto, perché tutti in fondo sono convinti che per fare dell'apostolato, non puramente occasionale e privato, bisogna aggregarsi ad altre perso-ne di eguali sentimenti. Ecco perché l'amicizia, intesa come forma di fare del bene, può essere apostolato elettissimo; anche perché l'amicizia si fonda su affinità spirituali spontanee, che procurano diletto e fervore, accendono la fantasia e rendono facili i tentativi dell'apostolato, che forse da sé nessuno oserebbe compiere. L'amicizia, come apostolato, Noi la raccomandiamo come metodo, come allenamento e proprio come interpretazione autentica della carità effusiva e doppiamente benefica, a chi la esercita e a chi ne riceve i benefici (cf. AA 17). PAOLO VI, Catechesi del 7 febbraio 1968 |
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APOSTOLATO DELLA PREGHIERA | |
AGOSTO 2006 |
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APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:
Perché gli orfani siano curati e formati umanamente e cristianamente.
Perché si diffonda in tutti il senso della missionarietà.
E dall'Episcopato italiano:
Per una vera sensibilizzazione vocazionale tra i giovani.
AGOSTO 2006 |
PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ |
pregare PER IL CLERO dicendo: Cuore di Gesù, fa' che la trasparenza di vita dei tuoi ministri sia offerta gradita al Padre.
ricevere il 4 agosto, primo venerdì del mese, la Comunione in riparazione dei peccati di azione e di omissione verso i bambini orfani.
recitare per la Chiesa, ogni giorno, almeno una decina del ROSARIO meditando uno dei Misteri gloriosi.
Le intenzioni, dopo ogni formula per l'offerta quotidiana, possono essere enunciate o nella forma estesa o in quella abbreviata |
INTENZIONI DEL SANTO PADRE
GENERALE: Quando si parla di orfani si pensa subito a dei bambini a cui sono morti i genitori. Ma oggi la categoria degli orfani è più vasta. Comprende coloro che hanno i genitori divisi e comprende di fatto anche quei bambini per i quali i genitori, pur non facendo loro mancare nulla, sono lasciati crescere quasi in assenza dei genitori. Se ogni bambino ha bisogno, per crescere armonicamente in tutte le componenti, di amore, di cure, di formazione umana e cristiana sostenute da una famiglia unita e ben strutturata, ciò che si offre agli orfani, di ogni categoria, dovrebbe sostituire ciò che loro manca. Le istituzioni possono provvedere al cibo, alla scuola, ma solo un vero disinteressato amore può supplire a quello dei genitori.
MISSIONARIA: L'apostolato a cui ogni cristiano è chiamato in virtù del proprio Battesimo contiene una dimensione missionaria. In ogni luogo, quello del lavoro, dello studio, della vita familiare e in ogni circostanza dobbiamo mostrare di avere coscienza di essere stati trasformati e immersi nella morte e vita di Cristo per portare la sua parola e il suo messaggio fino ai confini della terra. Dovunque il nome di Cristo non è conosciuto noi dobbiamo, con la nostra stessa vita, farlo conoscere ad altri. Non si tratta di predicare o insegnare, ma di testimoniare, di farsi riconoscere come discepoli di Cristo, osservanti della sua legge, animati dai suoi sentimenti.
INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI
In estate spesso le Diocesi o le Congregazioni religiose organizzano dei corsi, dei campi scuola per sensibilizzare i giovani e aiutarli a scoprire ciò che Dio può volere da loro. Le attività ben scelte, la vita cristiana insieme, un più lungo tempo dato alla preghiera personale possono favorire il loro dialogo con Dio. Ma anche la nostra preghiera è necessaria. La risposta ad una vocazione è sempre un fatto di grazia. E la grazia, per sé, per gli altri, per la Chiesa tutta, si impetra con la preghiera.
APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.
Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.
Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese:
Perché agli orfani non manchino le cure necessarie per la loro formazione umana e cristiana.
Perché i fedeli cristiani siano coscienti della propria vocazione missionaria in ogni ambiente e circostanza
E che i Vescovi italiani raccomandano:
Perché le attività di sensibilizzazione vocazionale aiutino i giovani a scoprire ed accogliere il disegno di Dio su di loro.
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