APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

MAGGIO 2006   

SPIRITUALITÀ DEI LAICI, 5

Attività e missione dei fedeli nella comunità ecclesiale

 Diletti Figli e Figlie!

Sappiate tutti d'essere da Noi accolti con grande compiacenza; tutti vi salutiamo, tutti vi benediciamo. Questa Udienza generale, che il Signore Ci concede ora di riprendere, diventa sempre più una parte importante e quasi preponderante del Nostro ministero apostolico: [...]

 La «teologia dei Laici»

Dobbiamo anche significarvi che la visita di tanti cari figli risveglia nel Nostro spirito la riflessione su gli aspetti nuovi, che il recente Concilio ha voluto considerare e mettere in luce esponendo la sua dottrina sul Popolo di Dio, del quale tutti quanti siamo nella Chiesa faccia­mo parte (cf. LG 32), e dando quella sul Laicato per illustrare le prerogative che gli debbono essere riconosciute, e che possono essere riassunte in due capitoli, nei quali può contenersi la cosiddetta «teologia dei laici»: il posto cioè che essi occupano nella Chiesa di Dio, e l'atti­vità ecclesiale ed apostolica a cui essi, oggi specialmente, sono chiamati.

Come certo voi ben sapete, queste prerogative hanno avuto amplissimi riconoscimenti nei vari documenti del Concilio; e Noi non possiamo dimenticarli, quando abbiamo, come oggi, la fortuna d'un breve colloquio con figli fedeli che si stringono d'intorno a Noi. Ed av­viene allora che tutto quanto il Concilio ha detto sulla dignità dei cristiani, sui doni che lo Spirito Santo loro concede, sulla loro vocazione alla perfezione, viene alla Nostra memoria; e pare a Noi che l'Udienza s'illumini di luce soprannaturale e si riempia di spirituale fervore. Qui Noi dovremmo dire ciò che Noi pensiamo di voi, con gaudio, con meraviglia, con rico­noscenza al Signore, vedendo in ciascuno di voi un figlio di Dio, un fratello di Cristo, un essere abitato dallo Spirito Santo, un chiamato alla santità e alla salvezza, e ravvisando in que­sta semplice riunione un'immagine della Chiesa, dell'unità e della carità che fonde in un solo mistico Corpo di Cristo, quanti possono a buon diritto gloriarsi del nome cristiano. [...]

 

La missione dei laici nella Chiesa

 Ed in questa corrente di pensieri, che voi, Figli carissimi, in Noi risvegliate, uno prevale, che è quello della vostra funzionalità nella Chiesa di Dio. Tema dominante e ricorrente nelle Udienze era quello della devozione al Papa, motivo principale della venuta nella Sua dimora, e della risposta che il Papa dava a tale atto filiale. Ora un altro tema si aggiunge al primo; ed è quello, dicevamo, della funzionalità, cioè dell'attività, della missione, del servizio, che i nostri visitatori esercitano nella comunità ecclesiale. Questa avvertenza è ovvia a riguardo di chi, con il proprio abito e con la propria professione, mette in evidenza tale funzionalità; a ri­guardo Vostro specialmente, Sacerdoti e Religiosi, che già vi presentate come membra ope­ranti nella Chiesa. Ma essa si estende, dopo il Concilio, a tutti i Visitatori, con una segreta domanda: voi che cosa fate nella Chiesa, per la Chiesa? Cioè per la sua missione, per il re­gno di Dio, per la salvezza vostra e dei vostri fratelli nella società, in cui vi trovate? Siete operosi, siete apostoli? Perché è da ricordare il grande principio, riaffermato dal Concilio, e già - Noi ricordiamo - enunciato dal Nostro grande Predecessore Pio XI, di venerata memoria: «La vocazione cristiana è per sua natura anche vocazione all'apostolato» (AA 2). «Nel Corpo di Cristo, che è la Chiesa - prosegue il Concilio - tutto il corpo, secondo l'energia propria ad ogni singolo membro contribuisce alla crescita del corpo stesso» (cf. Ef 14,16), Grande principio, dicevamo, dalla cui applicazione deve scaturire il rinnovamento e l'espan­sione della Chiesa. Bellissima, ma tremenda verità, specialmente per voi, laici, che siete onorati dalla riaffermazione di questo criterio costituzionale ecclesiastico: nessuno è inutile, nes­suno può essere del tutto passivo, nessuno può rimanere inerte e insensibile nella vita della Chiesa; tutti e ciascuno devono fare qualche cosa per essa al duplice scopo per cui essa è isti­tuita: la salvezza delle anime (oltre che la gloria di Dio, primissimo scopo), e il bene, anche temporale, della società, in ordine sempre ai principi cristiani. Si tratta d'un diritto e d'un do-vere nello stesso tempo: ogni laico cattolico, ogni figlio fedele della Chiesa, può e deve esse-re operante in seno alla Chiesa stessa. Pensateci bene. Questo principio dell'apostolato dei Laici, di tutti i laici fedeli alla Chiesa, può avere grandi conseguenze, nelle singole anime, nelle comunità parrocchiali, nella società, nel mondo. Ancora è radicata nella mentalità di molta gente, anche fra quelli che «vanno in chiesa», la falsa persuasione di non avere respon­sabilità alcuna verso di essa: «Io non c'entro », dicono molti; «io non voglio noie e obblighi particolari; voglio restare libero, con le mie idee e con le mie azioni». Non sia così.

Ebbene, Figli carissimi, sia in voi il ricordo di questa Udienza come il richiamo che il Pa-pa, con i documenti del Concilio alla mano, rivolge a voi tutti: amate la Chiesa, siate con lei, fate qualche cosa per lei, siate cristiani autentici, lieti e fieri d'essere associati, mediante la Chiesa, alla missione salvatrice di Cristo nel mondo. Che la Nostra Benedizione fecondi in voi questi pensieri.

PAOLO VI, Catechesi del 27 dicembre 1967

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

MAGGIO 2006

   

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

MAGGIO 2006

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

 

Le intenzioni, dopo ogni formula per l'offerta quotidiana, possono essere enunciate o nella forma estesa o in quella abbreviata

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

 

GENERALE: La vita dei singoli credenti, di gruppi ecclesiali, della Chiesa tutta è costantemente sotto l'azio­ne dello Spirito Santo che elargisce con varietà e abbondanza i suoi doni. Questi sono una ricchezza intraecclesiale, ma la loro destinazione non è solo per i credenti o per le strutture della Chiesa. La missione della Chiesa è sempre rivolta al mondo intero, perché questo, superando le conseguenze del peccato, possa essere aiutato nella soluzione dei tanti problemi che lo assillano. Tra questi problemi non ultimo è certamente quello della pace e della giustizia. Anche a queste realtà del mondo, non esclusivamente mondane, è ordi­nato quanto Cristo, mediante il suo Spirito, opera nelle membra del suo Corpo, per vivificarle, arricchirle, organizzarle nelle loro mutue funzioni.

 

MISSIONARIA : Sempre più, anche nei Paesi di missione, si nota che i responsabili delle pubbliche istituzioni per imitazione o per istigazione di Paesi, che si credono e presentano come più evoluti, e dai quali quei Pae­si di missione generalmente più poveri dipendono per legami storici o per interessi economici, si stanno muovendo verso una legislazione più organica. I fedeli laici di quei Paesi dovrebbero agire per orientare il pensiero degli Organismi preposti alla formulazione e approvazione delle leggi in modo che in esse trovino spazio la difesa e la promozione della vita umana.

 

INTENZIONE DEI VESCOVI I ITALI ANI

Nel mese di maggio siamo soliti pensare più frequentemente a Maria SS.ma e ad onorarla con le nostre pra­tiche devote. A Maria spesso rivolgiamo la nostra preghiera perché ci è tramandata la sua potente interces­sione. Non dovremmo tuttavia dimenticare che la cosa principale della vita del cristiano è l'amare sempre di più Gesù. Questo dono dovremmo domandare più spesso alla Madonna, Madre di Gesù e Madre nostra. E questa domanda risulterà un gradito e devoto omaggio per Maria, perché la considera come l'ancella che continua a servire il suo Signore a regnare nei cuori di tutti.

 

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il Cuo­re del tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io pos­sa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese:

 

 E che i Vescovi italiani raccomandano:

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