APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

SPIRITUALITA' ADP

 

NOVEMBRE 2006   

SPIRITUALITÀ DEI LAICI, 11

L'impegno ardente e primario d'ogni redento, 1

 Diletti Figli e Figlie!

Noi vi dobbiamo ancora parlare dell'apostolato, cioè della missione propria della Chiesa, e perciò di tutti coloro che alla Chiesa appartengono, rispetto alla salute del mondo, cioè di tutti gli uomini. La Chiesa, che è al tempo stesso il mezzo e lo scopo dell'apostolato, si pone, special-mente dopo gli insegnamenti che il Concilio ci ha dati sulla natura e sulla missione della Chiesa stessa, questo problema come primario; non lo possiamo dimenticare. Molti cristiani hanno ancora un concetto troppo individualista della loro religione; la Chiesa viva li richiama non solo al senso comunitario proprio della società dei credenti e dei seguaci di Cristo, ma altresì all'indole e all'obbligazione diffusiva della vocazione cristiana risultanti dal battesimo e dalla partecipa­zione alla vita storica, sociale e dinamica del Popolo di Dio.

 

Multiforme attività all'interno della Chiesa

Avremmo ancora molte cose da dire sull'attività che ogni fedele deve prestare all'interno del-la comunità ecclesiale; i bisogni, ch'essa denuncia continuamente, i servizi di cui essa abbisogna per rendere degna, autentica, efficiente la sua compagine, la pluralità di forme d'azione consen­tite in seno alla famiglia dei credenti, il suo dovere di ringiovanirsi continuamente, sia traendo dal proprio genio apostolico nuove espressioni d'attività benefica alla propria e all'altrui salute, sia cercando di valersi dei mezzi moderni efficaci alla diffusione delle idee e alla formazione de-gli animi, darebbero materia di parlare di tante attività apostoliche, che attendono sempre dai buoni figli della Chiesa gli operai della sua pratica e effettiva costruzione, tanto nel campo della vita propriamente religiosa, come l'insegnamento della religione, gli esercizi ed i ritiri spirituali, l'apostolato della sofferenza, la propaganda missionaria, l'azione liturgica, l'educazione al canto sacro; come in molti altri campi, primo tra essi la scuola cattolica, e con essa la stampa cattolica, la letteratura e la cultura cattolica, la carità nelle sue cento forme di assistenza, di cura sanitaria e di beneficenza, l'arte cristiana, la promozione sociale delle classi meno abbienti, per arrivare anche alle forme, che per sé si potrebbero dire profane, come il turismo, lo sport, lo spettacolo, il credito, ecc., se non venissero anch'esse spiritualizzate e poste al servizio, più o meno diretto, del regno di Dio, della formazione delle anime, della carità; in una parola, della vita stessa della Chiesa.

Tutta questa attività, che oggi assurge alla dignità e al merito dell'apostolato, si suole classificare, almeno per il suo fine principale, interna alla Chiesa medesima.

 

La universale missione di «sale della terra» e «luce del mondo»

Ma all'esterno? La cittadinanza ecclesiale segna il confine dell'attività apostolica, ovvero l'a­zione della Chiesa va anche al di là del proprio perimetro sociale? È una religione ecclesiastica la Chiesa, un «ghetto» privilegiato, o è un disegno universale, cattolico? Nessun dubbio nella ri­sposta: l'azione della Chiesa trascende il suo proprio preciso confine istituzionale; essa deve attivare alla società intera; deve perciò tradursi in apostolato esterno; tutti lo sanno. Perché la Chiesa non è istituita solo per se stessa; non è una società chiusa; Cristo le ha aperto tutte le vie del mondo; san Paolo rappresenta l'apostolo «delle Genti», colui che intenzionalmente e effettivamente ha posto il mondo intero come oggetto dell'apostolato cristiano; e la Chiesa dei nostri tempi, quella del Concilio in modo esplicito e categorico, si è non solo definita missionaria, ma si è proclamata al servizio del mondo, di questo nostro mondo, a cui tutti apparteniamo, e di cui tutti avvertiamo il disinteresse, la distanza, l'indifferenza, l'ostilità verso il mondo religioso in genere, e verso quello cristiano e cattolico in specie.

 

Forse non tutti hanno avvertito l'aspetto paradossale e drammatico della posizione assunta dalla Chiesa cattolica a riguardo del mondo, proprio nell'ora in cui il mondo, nelle parole o nei fatti, dichiara di non aver bisogno di lei, anzi di considerarla istituzione storicamente e culturalmente sorpassata, per di più ingombrante e nociva. Il laicismo, cioè il proposito di fare a meno di Dio, è la formula oggi di moda. La sufficienza del mondo a risolvere da sé i suoi problemi, a generare un umanesimo proprio, a darsi il proprio equilibrio, la propria morale, la propria interpre­tazione dei destini dell'uomo, della sua storia e della sua civiltà, si afferma oggi con caratteri così sicuri e perentori da rendere paradossale, per non dire vano e anacronistico l'inserimento della Chiesa nel processo della vita moderna. Donde forme di radicale opposizione alla Chiesa, diffuse in varie Nazioni, e soprattutto in vari settori del pensiero e della politica: la Chiesa, si dice, non c'entra.

PAOLO VI, Udienza del 22 maggio 1968

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
 

NOVEMBRE 2006

   

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

NOVEMBRE 2006

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

 

GENERALE: Ci siamo purtroppo abituati a sentir parlare di terrorismo e i fatti degli ultimi anni rischiano di farci pensare solo a quello di cui tanto si è parlato e si parla. Ma in sé il terrorismo è definibile come l'uso di mezzi violenti, tali da spargere il tenore, nella lotta politica, nella propaganda religiosa, nel promuovere o sedare una rivoluzione, nel combattere una guerra anche se iniziata per difendersi. Le forme di terrorismo sono molte e purtroppo ogni parte del mondo ne soffre. Alcune ci toccano da vicino, altre non le conosciamo nemmeno. Eppure tanti soffrono a causa di qualche forma di terrorismo. Dio non ne approva nessuna.

 

MISSIONARIA: Le popolazioni dell'Africa sono state spesso ridotte in schiavitù e ancora si ricordano le catene materiali con le quali venivano legati gli schiavi deportati nelle Americhe. Anche se le forme moderne di catene sono diverse, non sono meno pesanti e infamanti per coloro che con esse costringono esseri umani, pari nella dignità, a vivere la propria vita spesso ad un livello di povertà, di miseria, di insicurezza sanitaria e sociale infraumano. La povertà e le malattie endemiche, che in Paesi ricchi si potrebbero curare facilmente, sono alcune di queste nuove catene. Come può svilupparsi l'Africa se ancora è incatenata e nessuno la aiuta a liberarsi?

 

INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

La vita cristiana è tutta pervasa dal senso della risurrezione. Essa è presente nelle nostre celebrazioni liturgiche, il nostro calendario la ricorda. Anche la cura dei defunti dovrebbe ravvivarne in noi il senso. Non siamo fatti solo per questa vita terrena. Qualcosa di lassù ci attende, ad essa siamo diretti. Questo ci dicono le tombe, ma soprattutto esse sono il ricordo di chi ci ha preceduto nella medesima fede.

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese:

E che i Vescovi italiani raccomandano:

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