APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

CONSIDERAZIONI

 

OTTOBRE 2007  

PER UN SACERDOZIO SANTO, 4

(1Pt 2,5)

Guardando Gesù possiamo comprendere il suo modo di "essere" sacerdote, più che il suo modo di "fare" il sacerdote, comprendendo così che stiamo parlando in categorie esistenziali e non semplice-mente pratiche, legate a determinate azioni.

Le prime generazioni cristiane, negli scritti apostolici, hanno ben codificato questa certezza, come leggiamo nella Prima Lettera di Pietro (2,4-5.9), che riporta l'espressione del Libro dell'Esodo:

 

Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio,
anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale,
per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
... Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa,

il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose

di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce..

L'Autore ricorda che il nostro essere sacerdoti deriva dal legame profondo e vitale con Cristo, invitandoci a non essere i quelli che lo respingono, considerando la nostra dignità di eletti, chiamati nel Battesimo, "dalle tenebre alla luce".

Se si tratta di un'esperienza posta all'inizio della nostra vita, è anche perché è in grado di informarla per intero, attraverso l'offerta di noi stessi con "sacrifici spirituali". Di "culto spirituale" parla anche San Paolo nella sua Lettera ai Romani :

Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio,
ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

Riportiamo un bellissimo commento a queste parole, preso dai Discorsi di san Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna nel V° secolo.

"Ascoltiamo l'Apostolo: «Vi esorto», dice, «ad offrire i vostri corpi» (Rm 12, 1). L'Apostolo così vede tutti gli uomini innalzati alla dignità sacerdotale per offrire i propri corpi come sacrificio viven­te. O immensa dignità del sacerdozio cristiano! L'uomo è divenuto vittima e sacerdote per se stesso. L'uomo non cerca fuori di sé ciò che deve immolare a Dio, ma porta con sé e in sé ciò che sacrifica a Dio per sé. La vittima permane, senza mutarsi, e rimane uguale a se stesso il sacerdote, poiché la vittima viene immolata ma vive, e il sacerdote non può dare la morte a chi compie il sacrificio.

Mirabile sacrificio, quello dove si offre il corpo senza ferimento del corpo e il sangue senza ver­samento di sangue. Fratelli, questo sacrificio è modellato su quello di Cristo e risponde al disegno che egli si prefisse, perché, per dare vita al mondo, egli immolò e rese vivo il suo corpo; e davvero egli fece il suo corpo ostia viva perché, ucciso, esso vive....

«Vi esorto, dice, o fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo». Questo è quanto il profeta ha predetto: Non hai voluto sacrificio né offerta, ma mi hai dato un corpo (S139,7). Sii, o uomo, sii sacrificio e sacerdote di Dio; non perdere ciò che la divina volontà ti ha dato e concesso. Rivesti la stola della santità. Cingi la fascia della castità. Cristo sia la pro­tezione del tuo capo. La croce permanga a difesa della tua fronte. Fa' salire sempre l'incenso della preghiera, come odore soave. Afferra la spada dello spirito, fà del tuo cuore un altare, e così presenta con ferma fiducia il tuo corpo quale vittima a Dio.

Dio cerca la fede, non la morte. Ha sete della tua preghiera, non del tuo sangue. Viene placato dalla volontà, non dalla morte."

Il nostro sacrifico, l'offerta che Dio attende da noi, è una vita conforme alla sua mentalità, come la possiamo comprendere dal Vangelo del suo Figlio. Quello che ci rende "degni di Dio" è proprio il sacrificare a lui la logica "del secolo", del mondo, che abita nella nostra mente, perché noi viviamo in questo tempo-spazio e siamo chiamati a operare una trasformazione continua, a vagliare i nostri pen­sieri, perché attraverso questo discernimento possiamo compiere soltanto quello che è "buono, gradi­to per lui e perfetto".

Il corpo indica la persona intera, nelle sue relazioni, nelle sue azioni: non si tratta di darci la morte, ma di far passare la vita in noi, trasmettendola agli altri, anche alle "cose", che attendono di esse-re vivificate da Dio, e lo saranno attraverso di noi (Rom 8,19-23), fatti sacerdoti, ministri di salvezza, di vita piena per il mondo intero.

Ciò avverrà soltanto se saremo nel mondo e non del mondo (Gv 17,14.16), non rinunciando mai all'impegno del discernimento e della trasformazione profonda della nostra "mente", altrimenti di­venteremo sale senza sapore (Mt 5,13), sacerdoti, ma non più mediatori della vita vera.

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:

E dall'Episcopato italiano:

 

OTTOBRE 2007

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

INTENZIONI DEL SANTO PADRE

GENERALE: «I cattolici costituiscono una minoranza in alcune regioni. Per questo motivo è essenziale che i Vescovi promuovano l'opera cruciale della catechesi, al fine di garantire che il Popolo di Dio sia veramente pronto a testimoniare, attraverso le sue parole e i suoi atti, l'insegnamento autentico del Vangelo» (Benedetto XVI).

 MISSIONARIA: «La santità della vita permette a ogni cristiano di essere fecondo nella missione della Chiesa: il Santo Concilio invita "tutti i cristiani a un profondo rinnovamento interiore, affinché avendo una co­scienza viva della loro responsabilità personale nella diffusione del Vangelo, si assumano la loro parte nell'opera missionaria verso i non credenti"» (Giovanni Paolo Il)

 INTENZIONE DEI VESCOVI ITALIANI

 Con la semplicità di chi si rivolge come un figlio alla Madre, ci mettiamo con fiducia alla scuola di Maria e ci affidiamo alla sua intercessione per potere essere ogni giorno testimoni di verità e diffusori di amore nella nostra nazione, che ne ha tanto bisogno.

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese:

E che i Vescovi italiani raccomandano:

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