APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
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Agosto 2008 |
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LA PROMESSA DI GESÙ "In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà" (Gv 16, 23). È la promessa che Gesù ci ha fatto la vigilia della sua Passione, nel momento in cui stava istituendo il sacramento dell'Eucaristia. Queste parole hanno la chiarezza che basta a risolvere ogni dubbio, e la forza per vincere ogni incertezza. È ancora possibile mettere in discussione l'efficacia della preghiera? Non equivarrebbe forse a sollevare un dubbio sulla verità della parola del Signore? Non solo il Padre, per glorificare il Figlio, ci accorda tutto ciò che gli chiediamo nel nome di Gesù; ma anche il Figlio, per glorificare il Padre, ci esaudisce. "Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio" (Gv 14, 13). Mentre lo Spirito Santo è insieme il principio e il frutto della nostra preghiera, perché la ispira e la compie in noi.
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:
E dall'Episcopato italiano:
PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUO'
MEDITA LA PAROLA DI DIO
UNA MANIERA TRINITARIA DI FARE L'OFFERTA DELLA GIORNATA Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo, che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo. Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi, affinché io possa essere testimone del tuo amore. Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese: Intenzioni affidate all'AdP dal Papa e dai nostri Vescovi: (forma estesa) Gen. – Perché la famiglia umana sappia rispettare il disegno di Dio sul mondo e divenga così sempre più cosciente del grande dono di Dio che rappresenta per noi la Creazione. Miss. – Perché sia promossa e alimentata la risposta di tutto il popolo di Dio alla comune vocazione alla santità e alla missione, con un attento discernimento dei carismi e un costante impegno di formazione spirituale e culturale. Vesc. – Perché gli anziani non siano dimenticati o emarginati, ma siano accolti e valorizzati come una grande risorsa della comunità.
NASCONDERSI NEL COSTATO IM GESÙ Abbandonatevi completamente al Signore e lasciate che sia Maestro Sovrano della vostra anima, affinché ne faccia tutto ciò che a Lui piacerà e come Gli piacerà. Non starete forse meglio nelle Sue mani che nelle vostre? Ciò non significa tuttavia che dobbiate scordare o trascurare la cura della vostra anima; viceversa, dovete bandire ogni inquieto e affannoso ripiegamento su voi stessa. Ogni qualvolta vi sorprendete a fare dei ritorni su di voi che vi abbattono e diminuiscono la fiducia che dovete ripone interamente nel vostro amabile Salvatore che vi ha colmata e continua a colmarvi di tanti beni – liberate-vi tosto da questa particolare attenzione a voi stessa, per perdervi e inabissarvi nel pensiero del Salvatore degli, uomini. Nascondetevi nella piaga del suo costato; perdetevi, consumatevi nel Suo adorabile Cuore, non con una fiamma sensibile d'amore, ma con una specie di annientamento di voi stessa. La fede opererà in voi. Essa vi mostrerà le grandezze di Gesù e la vostra piccolezza. Oh mio Salvatore, quanto siete grande, quanto grande è la Vostra santità, quanto grande la Vostra bellezza! Perché dovrei rimanere chiusa in me stessa, che nulla sono, nulla ho e nulla posso? Il mio spirito e il mio cuore si tengano continuamente fissi in voi; che io non mi occupi più di me stessa, per occuparmi unicamente di Voi. Che io perda di vista la mia impotenza, pensando che voi potete tutto e amate agire proprio sul nulla. Possa io scordare le mie miserie per pensare alla vostra misericordia, la mia malizia per pensare alla vostra santità, la mia indigenza per pensare alle vostre ricchezze. Ma se dovete abbandonare voi stessa, a maggior ragione occorre che abbandoniate tutte le cose create. Fin quando conserverete ancora qualche attacco che non sia interamente consacrato a Dio, esso non vi consentirà di appartenere interamente a Lui. Egli desidera un cuore purissimo, e la purezza che esige per rivelarsi a noi è -incompatibile con ogni genere di attacco alle cose create. Può costare molto a un cuore sensibile come il vostro, non tenere a nulla. Ma non vi basta forse sapere che Dio lo desidera? Potreste temere che Egli non vi basti? Sacrificate, in Suo nome, ma di vero cuore e con coraggio, tutto ciò che avete di più caro al mondo. Più avvertite la vostra debolezza, più dovete riporre la vostra fiducia nel Signore: Egli supplirà abbondantemente a tutto ciò che a voi manca. Non potete non notare che il Signore ha benedetto quel che, avete intrapreso durante il vostro soggiorno a Dinan. Ciò deve ravvivare in voi il coraggio e la fiducia. Desidero che siate convinta che non esiste strumento meno adatto di voi per portare avanti l'opera di Dio; ma rammentate che, in mano a Dio, tutti gli strumenti si equivalgono: non ve n'è nessuno che non sia onnipotente se mosso da mano onnipotente... Prego il Signore di colmarvi d'ogni sorta di grazie e benedizioni, fra le tante tribolazioni che tormentano da ogni parte le ani-me fedeli. Evitate con estrema cura tutte le riflessioni che tendono solo ad alimentare in voi l'inquietudine sulla vostra condizione e sulle vostre attitudini, suscitando perplessità sempre nocive. Comportatevi verso Dio, che vi ha donato tanti segni del suo Amore, con la fiducia e il candore di un bimbo verso il padre, del quale conosce la tenerezza. L'amore e la fiducia debbono allontanare da inquietudini e timore: Dal libro a cura di Dolores Alborghetti, Lettere di Pietro Giuseppe de Clorivière a Adelaide de Cicé, Ed. AdP, 2007. |
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