APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
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Maggio 2008 |
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LO SPIRITO E LA PREGHIERA
Cos'è la preghiera? Nient'altro che l'espressione di un bisogno o di un desiderio, manifestato umilmente a Dio. Chi è Dio, se non potenza infinita di bontà e di amore? Chi è l'uomo, se non povertà e impotenza infinite? Ora, se la bontà vuole comunicarsi alla miseria, se Dio vuole elevare l'uomo fino a lui, quali sono le condizioni per cui ciò possa avvenire? Sarà necessario che l'uomo si innalzi in un impossibile cammino di ascesa, per ascendere fino a Dio? No! L'unica cosa necessaria sarà per l'uomo di ammettere la sua debolezza, affinché non pretenda di attribuire ai suoi sforzi, o alle sue buone intenzioni ciò che è solamente opera della grazia. La ricchezza domanderà soltanto alla povertà di fare il vuoto in se stessa, esprimendo la sua indigenza, perché possa colmarla con la sua abbondanza. L'aria è essenziale per la nostra vita fisica, eppure è la più inafferrabile di tutte le cose, pur essendo la più comune e la più accessibile. Basta aprire le narici o la bocca, espirare per fare il vuoto nei nostri polmoni, e subito, senza fare nessuno sforzo, l'aria entra rapidamente in noi e colma i nostri polmoni, apportando l'ossigeno, necessario per la nostra vita. Così per la nostra vita spirituale abbiamo bisogno dello Spirito di Dio. È l'aria che fa vivere i beati, i santi, gli angeli. È la vita stessa di Dio. Inafferrabile con le nostre forze, inaccessibile per i nostri sforzi, quest'aria divina è come un oceano che ci circonda da ogni parte e nel quale siamo costantemente immersi. Entrerà subito in noi, nel momento in cui riusciremo a fare il vuoto nei nostri cuori. Quando pregando riusciamo a liberarci dai nostri affanni, dai nostri pensieri, dal nostro egocentrismo, allora la nostra preghiera diventa adorazione e subito lo Spirito ci colma con la sua presenza e ci comunica i suoi santi doni.
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre, in particolare per le intenzioni del Papa e dei Vescovi (come riportato in precedenza)
in particolare per le intenzioni del Papa e dei Vescovi pregare PER IL CLERO dicendo: Cuore di Gesù, custodisci nel tuo amore i diaconi, i presbiteri e i vescovi.
In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa:
E dall'Episcopato italiano:
IL «SÌ» DI MARIA E IL NOSTRO «SI»
La vicenda di Maria non è esclusivamente personale, ma assume una valenza ed un carattere di simbolo e di rappresentanza. Maria è la figlia di Sion, il nuovo Israele, la Chiesa che risponde alla iniziativa di Dio mirante ad incontrare l'umanità e stabilire con essa una definitiva ed eterna alleanza d'amore in Cristo suo Figlio. Maria non fu solamente strumento materiale e fisiologico, come lo sono le altre madri nel dare la vita ai loro figli, ma strumento consapevole, volontario della introduzione nel mondo del Figlio di Dio, che divenuto suo Figlio, veniva a compiere il mistero della Redenzione. Il Concilio ce la presenta come "la compagna più generosa di Cristo". Il "Sì" di Maria non è il consenso di una donna dato 2000 anni fa al suo Dio, ma è quel "Sì" in cui ci imbattiamo ogni giorno e che pone quotidianamente il nostro esistere di fronte alla verifica del nostro essere cristiani. A questo "Sì" siamo invitati tutti, ciascuno dal proprio posto, nel suo compito che Dio ha voluto...; tutti, non soltanto i Santi; anche quando, come Maria, abbiamo qualche dubbio sulle nostre capacità di risposta. Nella nostra vita non siamo chiamati a fare cose grandi. Ma è certo che Dio ha un piano di misericordia e di salvezza che vuole realizzare per noi e con noi. Abbiamo dunque una vocazione che non possiamo trascurare senza mettere a repentaglio la nostra salvezza. La nostra vocazione cristiana deve attuarsi nell'ambiente a volte ostile o indifferente in cui viviamo; nella situazione a volte molesta o disagiata in cui ci troviamo, a contatto con persone che convivono con noi spesso ingrate o moleste. Se tentiamo di evadere per senso di incontentabilità e di insofferenza propria dell'uomo moderno, diverremo rinunciatari. Nella nostra epoca c'è bisogno certamente, come sempre, di profeti e di apostoli straordinari. Pensiamo ad un Padre Pio, ad una M. Teresa di Calcutta, ad un Don Vittorione (Vittorio Pastori) ad una Chiara Lubich, a Don Gelmini e a Don Picchi, a Don Mazzi...
Non ci sentiamo forse interpellati
da Dio a svolgere questa missione speciale. Ma oggi occorrono più che
mai persone semplici, comuni, che nella loro vita ordinaria facciano
vedere il valore del cristianesimo; del cristianesimo come correzione
delle storture della società; come fattore di promozione in qualsiasi
ambiente, anche il più sfavorevole; come spinta verso l'impegno sociale
per la crescita armonica dell'umanità. C'è bisogno di "gente insignificante" che crede nel valore della preghiera, del servizio e dell'amore, dell'altruismo disinteressato, in quanto persone cristiane impegnate in azioni umili, di modesta risonanza, "silenziosi protagonisti dei giorni feriali", schivi dalla pubblicità e dall'esibizionismo; che formano "il sale della terra", che danno un senso profondo alla vita e la rendono feconda pur negli avvenimenti negativi. Maria, che ci sta davanti come modello nella sua risposta decisa e serena, ci ottenga luce sulle nostre prove esistenziali e ci disponga a pronunciare generosamente il nostro quotidiano "sì"». Dal libro di A. Mianulli, Celebrazione del Rosario meditato, Ed. AdP. 2006
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