APOSTOLATO DELLA PREGHIERA    

 

 

Febbraio    2009

 

Per conoscere l'AdP

 

1° Ven.

6

 

   

 

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

 

In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa: (abbreviate per favorire la recita comune)

  •  I Pastori della Chiesa siano sempre docili all'azione dello Spirito Santo.

  • La Chiesa in Africa promuova in modo efficace la riconciliazione, la giustizia e la pace.

 

E dall'Episcopato italiano:

  • Tutti gli uomini possano sentirsi figli di un unico Padre.

 

PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ

 

pregare PER IL CLERO dicendo: Cuore di Gesù, fa' che la trasparenza di vita dei tuoi ministri sia offerta gradita al Padre.

  • ricevere il 6 febbraio, primo venerdì del mese, la Comunione in riparazione delle offese fatte al Sacramento dell'Eucaristia.

  • recitare per la Chiesa, ogni giorno, almeno una decina del ROSARIO meditando uno dei Misteri della Luce.

 

MEDITA E VIVI UNA BEATITUDINE

 

Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio

Mt 5,9

 

UNA PREGHIERA DI OFFERTA

Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo, che continua ad offrirsi a te nell'Eucaristia per la salvezza del mondo.

Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi, affinché io possa essere testimone del tuo amore.

Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese.

 

Intenzioni affidate aIl'AdP dal Papa e dai nostri Vescovi:

(forma estesa)

Gen. – Perché i Pastori della Chiesa siano sempre docili all'azione dello Spirito Santo nel loro insegnamento e nel loro servizio al popolo di Dio.

Miss. – Perché la Chiesa in Africa trovi vie e mezzi adeguati per promuovere in modo efficace la riconciliazione, la giustizia e la pace, secondo le indicazioni della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

Vesc. – Tutti gli uomini possano sentirsi figli di un unico Padre, affinché sia rimosso ogni ostacolo sulla via che porta alla fraternità e alla pace tra i popoli.

 

UN TESTO

PER

MEDITARE

 

I CRISTIANI SACERDOTI PER LA REALIZZAZIONE DEL REGNO

Il termine hiereis, «sacerdoti», ricorre tre volte nell'Apocalisse, ed è stato ampiamente oggetto di ricerca. La dignità conferita e la purezza richiesta - questi sono gli aspetti più frequentemente indicati come tipici del sa­cerdozio nell'Apocalisse - non bastano per la spiegazione di questo termine insolito.

Il sacerdozio è relazionale e comporta un contatto di mediazione tra l'uomo e Dio. Un sacerdozio che si muovesse solo nell'ambito di Dio o solo nell'ambito dell'uomo non avrebbe senso. I cristiani sono costituiti, «fatti» da Cristo «sacerdoti a Dio e Padre suo» (1,6): medieranno tra gli uomini e Dio. Essi poi sono anche qualificati «sa­cerdoti di Dio e di Cristo» (20,6): medieranno quindi anche tra gli uomini e Cristo.

Poi si dice che essi «regnano sulla terra». Il presente indicativo indica un'azione che si svolge in continuità; per cui potremmo tradurre: «stanno regnando sulla terra».

Fatti regno e sacerdoti, essi hanno la capacità di regnare sulla terra, contribuendo alla restaurazione del regno di Dio. Essi lo faranno, come i martiri e gli altri, portando nella concretezza della loro storia i valori di Cristo.

Così i cristiani sacerdoti spingono in avanti, verso il traguardo escatologico, il regno di Dio che diviene. Alla fine, una vol­ta raggiunto il livello escatologico, si potrà dire che anche per il loro intervento «di-venne il regno del mondo del Signore nostro e del suo Cristo, e regnerà per i secoli dei secoli» (11,15).

La loro capacità di mediazione sacerdotale si colloca in un contesto storico di contrapposizione dialettica tra il sistema di Cristo, di cui essi sono espressione, e il si­stema terrestre. Proprio nella conflittualità tra questi due sistemi prende forma e concretezza la vittoria di Cristo. Vittoria che, come abbiamo visto, è già realizzata in radice dal compimento dell'evento pasquale. Ora essa viene portata nella concretezza, quasi negli interstizi della storia, dalla presenza dei cristiani «vincitori». Perciò si ha un'interpretazione po­livalente della loro attività sacerdotale.

Mediando tra Dio e Cristo, da una parte, e la concretezza storica, dall'altra, i cristiani portano nella storia i valori propri del regno. Con ciò «regnano» sulla terra, intesa come la piattaforma delle vicende umane. Portano avanti il regno. Lo fanno nel contesto di contrapposizione rilevato, e in questo senso combattono e vincono. È questo il quadro della capacità di sacerdozio.

Dal libro di Ugo Vanni S.I.

L'uomo dell'Apocalisse,

Ed. AdP, 2008.

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