APOSTOLATO DELLA PREGHIERA |
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Gennaio 2009 |
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Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal Papa: (abbreviate per favorire la recita comune)
e dall'Episcopato italiano:
Considero con molto affetto
quanto Dio nostro Signore ha fatto per me e quanto mi ha dato di quello
che ha; poi ancora quanto egli desidera darsi a me, in tutto quello che
può. Prendi, o Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, la mia intelligenza, la mia volontà, tutto quello che ho e possiedo. Tu me lo hai dato; a te, Signore, lo ridono. Tutto è tuo: di tutto disponi secondo la tua piena volontà. Dammi solo il tuo amore e la tua grazia, e questo solo mi basta. S. Ignazio di Loyola Intenzioni affidate all'AdP dal Papa e dai nostri Vescovi: (forma estesa) Gen. – Perché la famiglia sia sempre più luogo di formazione alla carità, di crescita personale e di trasmissione della fede. Miss. – Perché le diverse confessioni cristiane, consapevoli della necessità di una nuova evangelizzazione in quest'epoca di profonde trasformazioni, si impegnino ad annunciare la Buona Novella e a camminare verso la piena unità di tutti i cristiani, per offrire così una testimonianza più credibile del Vangelo. Vesc. - La celebrazione bimillenaria di san Paolo sia per i cristiani occasione per approfondire e assimilare il suo insegnamento.
L'APOSTOLO. PAOLO MODELLO PER OGNI CRISTIANO Paolo non è pensabile isolato e solitario. C'è in lui – anche visto come persona – una spinta che lo porta a contatto con gli altri, con i quali vuole condividere i valori di cui è annunciatore e portatore. C'è in lui come un'esigenza, endogena di transitività. All'indicativo segue di solito un imperativo. Per comprendere in pieno Paolo e la sua spiritualità, occorre seguirlo in questa condivisione con gli altri. E a questo punto, allora, che la sua esperienza personale, una volta condivisa, diventa anche messaggio. Questo è un elemento che conviene approfondire. Ci viene infatti da chiedere: com'è possibile che questa esperienza, sotto certi aspetti unica e irripetibile, diventi transitiva, possa aiutare gli altri, essere condivisa? Com'è possibile che essa possa, in ultima analisi, diventare davvero una proposta precisa, un messaggio? Paolo stesso dà chiaramente una risposta affermativa a questa domanda, quando dice: «Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo» (1 Cor 11,1). Per questo la sua spiritualità è trasferibile, condivisibile, assimilabile dagli altri senza limitazione. Facciamo un'ulteriore riflessione. Paolo è un uomo unitario, omogeneo con se stesso, pur nelle discontinuità di umore e di situazioni. Non esiste un Paolo cristiano divisibile dal Paolo apostolo. Ciò che egli insegna, lo vive a tutti i livelli: nel suo apostolato accolto con entusiasmo a Tessalonica; nelle tensioni verificatesi a Corinto, che lo costringono addirittura a fuggire; nei pericoli affrontati con coraggio e fatica, come pure nell'attività silenziosa e «sommersa» dei lunghi tempi dedicati alla preghiera. Paolo vive simultaneamente la sua dimensione umana, cristiana e apostolica. Per questo i valori di cui si fa portatore possono essere fatti propri da tutti, senza la necessità di traduzione o di adattamenti sostanziali. Paolo si presenta validamente come un modello universale. Quella che è stata una sua esperienza appare subito significativa e proponibile anche agli altri. Dal libro di Ugo Vanni S.I., L'Ebbrezza nello Spirito, Una proposta di spiritualità paolina Ed. AdP, 20082. |
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