APOSTOLATO DELLA PREGHIERA MAGGIO 2009 |
I° Ven. 1 |
Cuore divino di Gesù, io ti offro
per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione
al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le
sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza
di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del
divin Padre.
In particolare per le intenzioni affidate all'AdP dal
Papa:
(abbreviate per favorire la recita comune)
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E dall'Episcopato italiano:
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PER ESTENDERE LA PROPRIA PREGHIERA APOSTOLICA SI PUÒ |
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pregare PER IL CLERO dicendo: Cuore di Gesù, guida con la tua mano i sacri ministri e infiammali di santo zelo per la tua gloria.
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MEDITA E VIVI UNA BEATITUDINE |
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UNA PREGHIERA DI OFFERTA |
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La mattina, dopo esserci messi sotto la protezione della S. Vergine, la pregheremo di offrirci a Gesù Cristo presente nel S. Sacramento, con l'intento di rendere omaggio all'offerta che in Esso fa di Se stesso al suo Eterno Padre. Uniremo perciò le nostre anime alla sua, perché la preservi dal peccato, e i nostri cuori al suo, perché bruci ciò che gli dispiace. Uniremo pure tutto il nostro essere al suo, pregandolo di supplire a ciò che manca. Congiungeremo anche la nostra preghiera a quella che Gesù fa per noi nell'Eucaristia e, alla fine, per riparare i difetti e il tempo perduto, offriremo a Dio la preghiera del suo divino Figlio. S. Margherita Maria Intenzioni affidate aIl'AdP dal Papa e dai nostri Vescovi: (forma estesa) Gen. – Perché i laici e le comunità cristiane si rendano responsabili promotori delle vocazioni sacerdotali e religiose. Miss. – Perché le Chiese cattoliche di recente fondazione, grate al Signore per il dono della fede, siano pronte a partecipare alla missione universale della Chiesa, offrendo la loro disponibilità a predicare il Vangelo in tutto il mondo. Vesc. – La Vergine Maria ci insegni a vivere il senso profondo della liturgia come offerta di noi stessi, per diventare strumenti di Dio per il mondo.
GESÙ NELL'EUCARISTIA E GESÙ NEI FRATELLI Celebrare la Messa è celebrare la Vita che risorge, alla luce della Pasqua. Partecipare insieme alla Messa, ascoltare la Parola di Dio, riconoscersi peccatori davanti a Dio e davanti ai fratelli, è un aspetto importante del Vangelo e dell'Eucaristia; è annunciare e celebrare la dignità di ogni persona alla mensa dell'amore di Dio. È fondamentale comprendere il legame tra il Cristo presente nell'Eucaristia e íl Cristo presente nei fratelli e nelle sorelle, in particolare nei più poveri. Il Vangelo ce lo ricorda: «Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere ì commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti". Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi» (Mt 22,1-15). L'Eucaristia è iniziata da quel momento. Una comunità eucaristica è una comunità capace di mettersi al servizio dell'uomo, di vivere una «nuova fantasia della carità che si dispieghi non tanto e non solo nell'efficacia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umiliante, ma come fraterna condivisione. Dobbiamo per questo fare in modo che i poveri si sentano, in ogni comunità cristiana, come a casa loro» (Novo Millennio Ineunte, n. 50). Dal libro di Luigi Oropallo, Alla scuola di Gesù Eucaristia Ed.AdP,2008
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