ANNO LITURGICO - IL TEMPO DI AVVENTO L'elemento distintivo del Tempo di Avvento nell'eucologia è definito dalla costante compresenza dei due temi dell'attesa della Chiesa: la venuta del Cristo nella carne e il suo ritorno glorioso alla fine della storia. Le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario mettono in evidenza questa peculiarità. Esse dicono: "Il tempo di Avvento ha una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente, è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi". La preghiera delle celebrazioni domenicali e feriali si configura, di fatto, come un intrecciarsi di temi che scaturiscono dalla meditazione sul senso della memoria liturgica del Natale e sul valore della storia riletta alla luce dell'attesa di ciò che ne costituirà il "compimento". Nella preghiera non mancano espressioni che commentano il valore dell'evento dell'incarnazione e altri aspetti dottrinali del mistero che viene celebrato. La "spiritualità" espressa dai testi eucologici si presenta come una ricca e autorevole proposta di atteggiamenti evangelici che devono essere propri del "discepolo", di colui cioè che si prepara a rinnovare nella fede l'incontro con Gesù Cristo. L'orizzonte che ispira l'eucologia del Messale Romano è tipicamente "cristologica". Per un approfondimento delle linee teologico-liturgiche di questo periodo di seguito si troveranno una riflessione sull'Anno liturgico, i tempi e i temi, e una proposta pastorale sulla Corona di Avvento con una presentazione storica-teologica, l'utilizzazione e una celebrazione. |
LA CORONA
D'AVVENTO STORIA La sua origine va ricercata presso i Luterani della Germania orientale. La corona d'Avvento può essere considerata la continuazione di antichi riti pagani che si celebravano nel mese di dicembre con luci. Nel sec. XVI divenne simbolo dell'Avvento nelle case dei cristiani. Questo uso si diffuse rapidamente presso i protestanti e i cattolici. Successivamente fu impiantato anche in America. La corona d'Avvento è costituita da un grande anello fatto di fronde d'abete (si usa anche il tasso o il pino, oppure l'alloro). E sospesa al soffitto con quattro nastri rossi che decorano la corona stessa. Può anche essere collocata su di un tavolo. Attorno alla corona sono fissati quattro ceri, posti ad eguale distanza tra di loro. Significano le quattro settimane d'Avvento. Alla sera la famiglia si riunisce e accende un cero, oppure due, tre, quattro, a seconda della settimana. Una tradizione suggerisce anche il nome alle quattro candele: 1. candela della Profezia; 2. di Betlemme; 3. dei Pastori; 4. degli Angeli. L'accensione del cero è accompagnata da un canto e da invocazioni della venuta del Signore. Si conclude con un canto alla Vergine Maria. UTILIZZAZIONE Nelle celebrazioni liturgiche La corona d'Avvento si può collocare nel luogo più adatto all'architettura della chiesa: al centro, vicino all'ambone, o anche presso l'altare. L'importante è che essa sia visibile e venga valorizzata all'interno della celebrazione. Può divenire il
segno-guida che sintetizza tutto l'itinerario di preparazione al
Natale. L'accensione del cero si può collocare all'inizio della celebrazione eucaristica, all'inizio della liturgia della parola, o in altro momento, purché si armonizzi con tutta la celebrazione. In ogni caso deve essere un momento che celebra il cammino d'attesa del Salvatore. E' bene accompagnare l'accensione con un canto, che può essere lo stesso per tutte le quattro domeniche. In famiglia La corona d'Avvento può essere posta sul tavolo del salotto, oppure appesa in altro luogo adatto. Diviene il centro di preghiera settimanale o giornaliero per tutta la famiglia in tempo d'Avvento. Suggeriamo un possibile schema della celebrazione familiare: - Versetto biblico d'introduzione; - Breve lettura biblica; - Accensione del cero; - Benedizione del papà o della mamma; - Canto finale. P.: papà o mamma; F.: famiglia. P. Il giorno è vicino! F. Buttiamo via le opere delle tenebre. LETTURA: Dal vangelo secondo Giovanni (1,9.14) (oppure Vangelo della domenica). La luce vera, Colui che illumina ogni uomo, stava per venire nel mondo. Colui che è «la Parola» è diventato uomo e ha vissuto in mezzo a noi uomini. Noi abbiamo contemplato il suo splendore divino. SILENZIO Un figlio accende una, due, tre o quattro candele, a seconda della domenica. Il rito può essere accompagnato da un canto. 1ª domenica: la candela dei profeti. S'accende una luce all'uomo quaggiù, presto verrà tra noi
Gesù. Annuncia il
profeta la novità: il re Messia ci salverà. 2ª domenica: la candela di Betlemme. S'accende una luce all'uomo quaggiù, presto verrà tra noi
Gesù. Un'umile
grotta solo offrirà Betlemme, piccola città. 3ª domenica: la candela dei pastori. S'accende una luce all'uomo quaggiù, presto verrà tra noi
Gesù. Pastori,
adorate con umiltà Cristo, che nasce in povertà. 4ª domenica: la candela degli angeli. S'accende una luce all'uomo quaggiù, presto verrà tra noi
Gesù. Il coro
celeste «Pace» dirà «a voi, di buona volontà!». PREGHIERA P. Vieni, Luce vera,
tu che illumini ogni uomo. F. Amen. BENEDIZIONE P.
La luce del Signore risplenda su di noi, Fanno un segno di croce, col pollice, sulla fronte dei presenti. F. Vieni. Signore Gesù! Nella catechesi o in un gruppo ecclesiale Il segno può essere utilizzato anche nell'incontro di catechesi. L'importante è collocarlo nel momento in cui il «clima» di preghiera lo rende possibile. Lo schema può ispirarsi a quello già suggerito, valorizzando brani biblici (ovviamente legati a tematiche d'Avvento) e preghiere preparate dai catechizzandi stessi. Nell'incontro immediatamente precedente il Natale, ognuno dei presenti può accendere un proprio lumino alla corona d'Avvento: impegno per ciascuno ad essere, come Cristo, luce del mondo. Nelle comunità religiose L'accensione dei ceri può costituire un elemento di invito ad attendere con le lampade accese (cf Mt 25,7) il Signore che viene, le riscoprire la propria consacrazione religiosa. Si può anche ipotizzare un lucernario settimanale, veglia di preghiera fatta di sera o di notte, in preparazione al Natale. Dove esso è possibile, può confluire nell'ufficio delle letture della domenica, nella veglia del sabato sera. |