14
ottobre 2001
Il
desiderio dei poveri
C'è
un fatto che non è un fatto, e che ha diritto di cittadinanza nel Regno dei
Cieli: è il «desiderio dei poveri».
Ed
è vasto come l'oceano.
Ed
è bello come la luce.
Ed
è caldo come il fuoco.
Il
“desiderio dei poveri” è la tensione dolorosa dell'uomo verso un sogno più
grande di lui.
Questo
capita quando Dio abita l'uomo e gli trasmette il suo calore.
La
maggior parte degli uomini su questa terra non riesce a realizzarsi nell'azione.
Chi
per debolezza, chi per povertà, chi per ignoranza, cascano sul sentiero del
fare. Sconfitto, umiliato, disoccupato non gli resta che piangere.
Ma
dopo il pianto, dopo la sofferenza, se
riesce a capire chi è Dio e cosa vuol fare di lui e della sua povertà, scopre
il segreto più grande della vita e del Regno: in Dio non conta fare o non fare,
riuscire o non riuscire, conta amare.
E
se il mio amore non si è realizzato nell'azione, si realizza oggi nel mio
desiderio di povero.
E
se il mio amore non si è realizzato nel matrimonio, si realizza nel sogno che
avevo di esso.
Non
c'è limite al desiderio.
Il Regno di Dio è il risultato di un immenso desiderio nato nel cuore dei poveri e trasferito nel cuore squarciato del Povero per eccellenza: il Cristo.