28
ottobre 2001
La
dimensione nuova
Il
paradigma di ogni chiamata alla fede, l'esempio più impressionante di ogni
racconto umano sulla fede, le pagine più profonde di questa epica lotta
dell'uomo che parla con Dio sono contenute nel Genesi dal capitolo dodicesimo al
capitolo venticinquesimo.
E'
la storia di Abramo.
Viveva
nella terra di Harran in Mesopotamia un uomo chiamato Abramo. Era figlio di
Terach e aveva sposato Sarai, che purtroppo era sterile e non aveva figli.
Disse
il Signore ad Abramo: “Esci dalla tua terra, dalla tua gente, dalla casa del
padre tuo e vieni nella terra che io ti additerò. Farò uscire da te una grande
nazione, ti benedirò, farò grande il tuo nome e sarai benedetto. Benedirò chi
ti benedirà, maledirò chi ti maledirà ed in te saranno benedette tutte le
genti” (cf. Gn 12, 1‑3).
Ecco
il mistero della “chiamata” da parte di Dio, ecco ciò che si chiama
“vocazione”.
Essa
avviene nel buio della fede e tutti i ragionamenti umani restano impotenti a
decifrarla.
Come
ha fatto Abramo a captare questo divino messaggio? Come ha fatto Giovanni XXIII
a sentire a 14 anni la voce che gli diceva “tu sarai prete”? Come abbiamo
fatto noi, ciascuno di noi, a trovare la nostra “strada”?
E’
la fede, una “dimensione” nuova che agisce in noi, dimensione che non parte
o nasce dalla ragione, e che, pur non mettendosi in contrasto con essa, la
supera all'infinito perché ha il potere di raggiungere Dio.
L'anima
nella fede si mette in comunicazione con l'Eterno, con Dio, vede Dio, ascolta
Dio, parla con Dio.