14
aprile 2002
Colomba
e agnello
Quando
Dio volle scegliere delle immagini per rappresentarsi davanti alla nostra
sensibilità e alla nostra fantasia, ne scelse due e sono le uniche: la colomba
e l'agnello.
La
colomba indica la vivacità, la dolcezza, la mobilità dello Spirito, e
l'agnello rappresenta la mitezza, la piccolezza, l'umiltà della vittima divina,
il Cristo. L'uomo che si crede più astuto sceglie di preferenza il leone o un
animale che gli somigli, pensando nella sua idiozia che con la forza e il
sopruso farà più in fretta a conquistare la terra. E da tante migliaia di anni
che si sforza di conquistarla e ancora non c'è riuscito. Si è che a leoni o a
tigri o a serpenti ricamati su bandiere all'attacco si oppongono altri leoni,
altre tigri, altri serpenti che hanno la stessa intenzione e che fatalmente
vengono a cozzare con i primi.
La
sera del combattimento le opposte schiere della violenza riposano in un lago di
sangue, tra montagne di rovine e mali incalcolabili. Ci si riposa un po', ci si
fascia le ferite più grosse, si dimentica un tantino la grande paura, si torna
a ricamare il leone sulle bandiere con una grinta più feroce e si comincia da
capo pensando che questa sarà la volta buona e che poi sulla nostra vittoria ci
sarà la pace vera, perpetua, la nostra pace. Dite se il gioco non è un triste
gioco da giustificarsi solo con una parola: siete pazzi, tutti pazzi.
Se
Gesù mi ha detto: «beati i miti perché possederanno la terra», io devo
possedere la terra con la mitezza.