28
aprile 2002
Il
lampo dell'Assoluto
Se
è vero, come è vero, che stiamo attraversando l'epoca più atea di tutti i
tempi, è altrettanto vero che basta un nulla per rovesciare la situazione.
Un
catalizzatore piccolissimo può provocare il finimondo in un mare saturo di
elementi preparati e purificati dalla sofferenza e dalla serietà della ricerca.
Ormai sono abituato a vedere conversioni più tra i «lontani» che tra i «vicini»
e quando mi tocca di parlare di Dio, i più interessati ad ascoltarmi sono
coloro che l'han sempre negato.
Sovente
il «tutto no» addensandosi fino all'inverosimile sul fondo di ricerche libere
e autentiche esplode in un «tutto sì» sotto il lampo provocatorio
dell'Assoluto.
La
materia stessa vista come vuota di un Dio inutile, s'illumina di una presenza
sempre presente che torna a parlare dal profondo del suo mistero.
In
fondo l'ateismo contemporaneo, nella sua immensa fatica di liberarsi da una
cultura religiosa passata, si trova alla vigilia di una esplosione di fede che,
a motivo di una nudità e trasparenza più grande, ha acquistato una capacità
più vitale a contemplare l'unità del Tutto come segno della Immanenza di Dio
nelle cose e perfetta Trascendenza di Lui triplice persona divina,
Ma
come partire?
Come
trovare in noi la forza di credere alla possibilità di rinnovare il mondo, di
ritrovare la pace e la gioia perdute, di risentire la speranza di costruire
sulla roccia?