8 dicembre
Maturo
Quando,
ragazzo, entrai nella Chiesa, conobbi una realtà soprattutto concentrata sul «prete».
Conobbi
un laicato ancora immaturo, inerte, definito in malo modo vulgus índoctus,
gregge di pecore; e un clero sulle cui spalle gravava tutto il peso
dell'apostolato.
Poi
venne un tempo nuovo.
Si
fece strada un grande processo di maturazione della Chiesa.
I
laici presero coscienza di essere Chiesa e capirono che la loro fede non li
spingeva solo ad atti di culto, ma li impegnava a realizzare nel mondo il
messaggio evangelico.
Tutto
diventa materia religiosa: la casa, la politica, i rapporti sociali, la
professione, la vita, l'amore.
Il
Concilio Vaticano Il fece transitare la Chiesa dall'infanzia alla maturità,
obbligando tutti a vedere nella Chiesa il popolo di Dio e non più una piramide
clericale.
La
vita, l'azione di una comunità cristiana, piccola o grande che sia, è oggi
incomprensibile senza la presenza dei laici e senza una giusta, feconda,
equilibrata, amorosa collaborazione tra gerarchia e laicato.
Il compito sacerdotale, che è quello di vivere la vita di Gesù nel suo dono assoluto al Padre e di offrire al Padre tutte le realtà terrene, diventa impegno di tutti i battezzati, nell'unità dello Spirito Santo: «Siete un popolo di sacerdoti» (cf. 1 Pt 2, 9 -10).