4 aprile
Chi cerca trova
Qualche anno fa è uscito un libro di Augusto Guerriero (Ricciardetto) dal titolo: «Ho cercato e non ho trovato».
Il motivo della ricerca era Dio stesso.
Ho cercato Dio e non l'ho trovato!
È possibile ciò?
A me sembrò un assurdo. A parte che veniva contraddetta la parola di Gesù in cui credo fino in fondo: «Chi cerca trova», mi chiedevo: Ma allora, che cos'è questo Dio che non si lascia trovare?
Gioca a rimpiattino?
Si nasconde proprio a chi lo cerca onestamente?
E allora mi venne la voglia di scrivere a Ricciardetto così: «Caro fratello, ho visto il titolo del tuo libro.
Sai che cosa ho pensato? Sei andato al mare, ti sei spogliato, hai attraversato la spiaggia, hai messo i piedi nell'acqua, hai proseguito nella marcia mentre l'acqua ti saliva al petto, poi al collo. Ti sei messo a nuotare. Sei tornato a riva, ti sei rimesso gli abiti e hai detto a chi ti era vicino: Non ho visto l'acqua.
So che c'è un detto ebraico che suona così: "L'ultima cosa che vede un pesce è l'acqua...".
Anche l'uccello non vede l'aria in cui vive. Però ... prova a togliergliela ...
Non sai, fratello, che siamo come i pesci e gli uccelli, per tanta parte della nostra vita, e che anche noi avvertiamo l'acqua e l'aria solo quando ce le tolgono?
Forse è il modo più drastico di rivelarsi di Dio per rispettare la nostra immaturità. Si fa vedere in negativo. Non siamo pronti a vedere il suo Positivo.
Ci vuol tempo.
Difatti non ci accorgiamo della sua Presenza quando tutto va bene, ma rabbrividiamo quando ci manca o quando tace».