4 gennaio

Attendere

 Se dovessi dirvi cos'è che più importa per noi che vogliamo credere ad un Cristianesimo che veramente incida sulla vita moderna, vorrei dire che il grande atteggiamento è la vittoria sulla paura. Perché non prego, perché ho paura di perdere tempo, perché ho paura dell'aridità. Ciò che è chiesto a noi dallo sposo divino è di essere fedeli nell'attesa di lui che viene.

E' quel Dio che viene verso di noi. E noi dobbiamo essere preparati ad attenderlo, ma con la convinzione che ci porterà sempre una novità.

La freschezza della Chiesa, è quella di credere nella novità di Dio. La Chiesa di oggi non subisce, per caso, la tentazione della paura?

Dio è novità. E quando vedo una Chiesa che ha paura della novità posso sorridere. La Chiesa non sta in piedi perché io sono bravo o non sono bravo. La Chiesa sta in piedi perché ha lo Spirito.

L'atteggiamento di chi vuole affrontare la contemplazione nella vita è proprio questa sicurezza in Dio. È questa testimo­nianza che fa gridare alla nostra fede: «Cristo risorto è la nostra forza!». Ed è per questo che, direi particolarmente oggi, dobbia­mo dare l'impressione proprio nella Chiesa stessa, di non volere delle sicurezze. È proprio nel coraggio di non volere sicurezze e di fidarsi non dell'organizzazione, non della mia ‑ direi ‑ pre­ghiera di ieri, ma di gettarmi con grande fiducia nel potere di Cristo risorto, nell'azione dello Spirito Santo in me che mi abita e nella fiducia infinita in un Padre che mi dà la vita, in questo trovo la mia pace e quindi la mia contemplazione.

indice Carlo Carretto 2003