14 marzo
Andate via da me
Leggo la parabola del figliol prodigo e mi trovo facilmente d'accordo con lui, ora che una figliola mi è scappata di casa e che sono disposto a tutto... purché ritorni!
Leggo la parabola di un tale che è stato capace di perdonare ad un amico un debito di diecimila talenti (addirittura 9 miliardi di lire)...
Qui è più difficile perdonare per chi è buon amministratore, abituato al risparmio. Ma insomma... siccome il mio debitore non può pagare e se mi metto con gli avvocati ci rimetto ancora... e ben vada, lo perdono.
Ma dove incomincio ad aver difficoltà a capire è più avanti, quando è toccato il povero, l'innocente, quando io, lasciando correre, comprometto gli altri.
È misericordioso il Padre coi torturatori?
È misericordioso il Padre coi capitalísti?
Con coloro che detenendo il potere affamano i poveri, fanno morire i bimbi nell'inedia a milioni; con coloro che vendono cannoni e, coscientemente, per venderne altri, suscitano liti, falsificano le notizie, attizzano il fuoco, dichiarano guerra?
È misericordioso coi dittatori che trasformano il potere in una cosa orribile, capace di prostituire ogni cosa, di soffocare nelle prigioni il dono divino della libertà?
Cosa mi risponde Gesù?
Nulla, ch'io sappia. Tace.
Sa di trovarsi davanti ad una tale situazione che, permanendo così le cose, il Padre applicherà la condanna, espressa nel Vangelo di Matteo, riguardante la difesa dei poveri:
«Andate via da me Maledetti. nel fuoco eterno .... perché avevo, e non mi avete sfamato» (Mt 25, 41‑42).