10 ottobre

Limiti

C'è chi passa tutta la vita a non accettarsi.

Il povero non è solo chi sente il limite della propria ricchez­za materiale ma è anche colui che impone un limite al proprio orgoglio spirituale e mette del filo spinato attorno al suo cuore per difenderlo dalla vanità degli affetti inutili e pericolosi.

Perché — e diciamolo chiaro — se è orribile la ricchezza di capitali in uomini che escluderanno dal loro festino i fratelli, è ben più orribile la ricchezza nello spirito che fa pensare che un bianco è superiore a un negro e lo esclude dal tavolo della divina uguaglianza degli uomini.

Feriscono di più gli orgogliosi e i ricchi nello spirito che i ricchi di soldi e di cose.

C'è forse un limite alla presunzione, al senso di sufficienza e di superiorità che cola dallo sguardo di chi si crede possessore della verità e della cultura?

Il Vangelo resta ben più chiuso a tale ricchezza nello spirito e nel cuore, e le parole di Gesù: «maledetti voi ricchi» suonano ben più gravi e ammonitrici per i «saggi» di questo mondo che per chi, frodando i fratelli, si compera una vigna più vasta dei propri bisogni.

C'è una sola categoria che può superare tutti in improntitudine: la categoria degli uomini religiosi e sicuri di sé che si fanno proprietari della religione e che, invece di servire, si servono del divino, invece di essere gli ultimi, danno la scalata ai primi posti con i colpi mortali del loro potere rovesciato (cf. Mt 23).

Non per nulla Gesù è stato ucciso da un gruppo di quel genere, e ha sentito fino allo spasimo che la sua parola era chiusa già in partenza per i farisei del tempio.

E teniamo presente che ognuno di noi può diventare un fariseo capace di uccidere nuovamente Gesù nel proprio cuore, se dimentichiamo di essere poveri, poveri, poveri.

indice Carlo Carretto 2003