12 febbraio
La luce interiore
Ci sono delle cose che si fanno e altre che non si debbono fare. Il male è cosa che non si deve fare.
E di tutta evidenza.
E di tutta evidenza che non si deve uccidere.
E di tutta evidenza che non si deve rubare.
E di tutta evidenza che non si deve violentare.
Non ci sono scusanti alla menzogna.
Se la droga ti uccide non devi prenderla e se un rapporto sessuale è falso non devi viverlo.
Tutto è semplice per chi è semplice ed è solo la verità che deve dominare i tuoi comportamenti.
Stai nella verità e tutto si chiarisce: il male non devi farlo. Il male può attirarti, tentarti, ma tu lo puoi dominare. E alla tua porta ma è legato.
Lo slegarlo dipende da te.
Non dire: non so come fare; non è vero.
Io ho detto queste cose all'uomo una volta, in modo solenne, sul monte Sinai e l'ho scritto anche sulla pietra.
Ma era solo un segno.
Guai se l'avessi detto solo allora!
No, era troppo importante la cosa e ogni uomo aveva il diritto di avere una luce interiore che lo guidasse, un luogo sacro dove potersi incontrare con me, suo padre.
Questa luce interiore, questo luogo sacro è la coscienza ed è la meraviglia dell'uomo.
La coscienza è la terra dove Abramo incontrò il suo Dio che gli diceva: «Esci dal tuo paese» (Gn 12, 1); la coscienza è la Scala di Giacobbe che unisce il cielo e la terra.
La coscienza è il luogo dove Maria è capace di dire «sì» all'angelo.
La coscienza è il deserto dove Gesù vince le tentazioni. Non dire: non so cosa fare.
Ascolta la tua coscienza nel silenzio e lo saprai.