11 giugno
Il Terzo
La vera novità del cristianesimo è l'amore trinitario di Dio in noi, che è la perfetta maniera di amare. Questa è la vita eterna: il modo di amare di Dio in noi, e tale modo ci fa entrare poco alla volta nel Regno, ci libera dall'egoismo distruttore.
L'amore a due — sposo con la sposa; amico con l'amico; fratello col fratello; madre col figlio — corre sempre in noi il pericolo di diventare esclusivo, possessivo, motivo di interesse, introversione, sensualità.
La carità, cioè il modo di amare di Dio, corregge questa tensione, introduce un terzo elemento che catalizza l'interesse e lo trascina verso la generosità, la gratuità, l'universalità dell'amore stesso.
Due sposi che amano solo se stessi finiscono col diventare egoisti, chiusi, e poco alla volta esauriscono il loro amore. Se in loro si introduce la carità, cioè il modo trinitario di amarsi, la loro unione trova sempre un motivo di novità, un correttivo alla sensualità, un richiamo ideale che li porta come fuori di sé, in una dimensione autenticamente divina.
E l'accettazione del «figlio», che cos'è se non il concretizzarsi di questo «terzo», presente nel loro amore, che li aiuterà ad uscire dal loro potenziale egoismo?
E così per qualsiasi altro rapporto d'amore tra gli uomini o tra gli uomini e le cose.
L'amore umano tende a realizzare un amore a due; la carità c'insegna a tener sotto gli occhi il Terzo presente.
Oh, lo so che sono immagini, ma anche queste servono! Dio nel suo amore è Trinità, e l'amore è l'immagine della Trinità.