5 agosto

Solo lui

Uno dei concetti più profondi che ritorna con insistenza in quella lettera, che si chiama Bibbia, che Dio scrisse agli uomini attraverso i millenni, è questo: io, il Dio vivente, l'Onnipotente, ti basto, o figlio. Perché vai cercando idoli che non vedono, non sentono, o non possono; perché riponi la tua speranza in chi non ti può aiutare? Abbi fiducia solo in me... e vedrai! E Dio ci chiama, e stringe con noi il rapporto di confidenza e di fiducia più intimo. Potremmo ridurre la nostra vita ad un atto di fede. Gesù stesso pretese questo atto di fede per concedere il miracolo. Puoi credere? Ebbene: «La tua fede ti ha salvato» (Mc 10, 52).

Più l'uomo si abitua a pensare che Dio può tutto, più entra nella verità, più entra a far parte della grande e dolcissima allean­za con Dici. E con un simile alleato... «Chi contro di noi potrà resistere?» gridavano i santi.

Don Bosco, che incomincia la costruzione della basilica di Maria Ausiliatrice con quaranta centesimi; il Cottolengo, che tenta l'impossibile con sovrumana certezza; come sentivano il divino Alleato! Come ripetevano con verità la frase del salmo:

«Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore?» (Sal 27, 1).

Bisogna gustare fino in fondo, fino alla «concretezza» più viva, quello che dice il libro dei Proverbi sulla fiducia in Dio:

«Allora camminerai sicuro per la tua strada

e il tuo piede non inciamperà.

Se ti coricherai, non avrai da temere;

se ti coricherai, il tuo sonno sarà dolce.

Non temerai per uno spavento improvviso,

né per la rovina degli empi quando verrà,

perché il Signore sarà la tua sicurezza,

preserverà il tuo piede dal laccio» (Pr 3, 23-26).

Ci può essere una gioia più profonda del vivere in questa luce? Una pace più completa?

indice Carlo Carretto 2007