18 novembre

Il sabato

Fare il deserto significa chiudersi in camera, restare soli in una chiesa deserta, costruirsi in una soffitta o nel fondo di un corridoio, un piccolo oratorio dove localizzare il rapporto perso­nale con Dio, dove riprendere respiro, ritrovare la pace.

Fare il deserto, significa di tanto in tanto dedicare una giornata completa alla preghiera, significa partire per una montagna solitaria, significa alzarsi soli nella notte a pregare. 

E infine, fare il deserto non significa altro che ubbidire a Dio. Perché esiste un comandamento che ci ordina l'interruzione del lavoro, il distacco dai nostri impegni, l'inattività benefica della contemplazione.

Esso dice: «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Durante sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro, ma il settimo giorno è il sabato in onore di JHWH tuo Dio. Non farai alcun la­voro né tu né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che sta dentro la porta di casa tua. Poiché in sei giorni JHWH ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, ma il settimo giorno Egli si è riposato» (Es 20, 8-11).

Oh non temete che ne abbia danno la comunità, dal vostro momentaneo isolamento. Non temete che diminuisca il vostro amore per il prossimo aumentando l'amore personale per Dio: anzi ne sarà avvantaggiato!

Ricordiamo qui una cosa importante e terribilmente vera: l'amore dei fratelli, la dedizione alla comunità umana dove dobbiamo incarnarci fino in fondo, la comprensione umile e vitale del povero e dei suoi problemi, sono cose impegnative e logoran­ti. Solo un amore forte e personale per Dio può validamente so­stenerle e mantenerle nella freschezza e in una divina novità.

indice Carlo Carretto 2007