19 aprile

A vita nuova

«Rimetto la mia anima nelle tue mani».

Questa espressione della preghiera di abbandono del padre de Foucauld riassume bene questo radicale atteggiamento inse­gnatoci da Gesù e propostoci all'atto del nostro battesimo.

Sì, il battesimo predicato da Cristo è il gesto determinante dell'uomo davanti alla richiesta di Dio: «immergiti nelle acque della morte e risorgi con Cristo a vita nuova».

Per liberarsi bisogna morire a noi stessi, e questa è la Pasqua.

«Questa è la Pasqua in cui viene immolato l'Agnello. Questa è la notte in cui hai liberato í nostri padri dalla schiavitù dell'Egitto.

Questa è la notte che ci salva dall'oscurità del male e in cui hai vinto le tenebre del peccato.

Questa è la notte in cui Cristo ha distrutto la morte e dagli inferi risorge vittorioso.

O notte veramente beata,

notte che sconfigge il male,

lava le colpe

riconduce l'uomo al suo Dio.

O inestimabile tenerezza del suo amore.

Per riscattare lo schiavo

ha sacrificato il Figlio.

Felice colpa, che meritasti tanto redentore.

Senza il peccato d'Adamo

Cristo non ci avrebbe redenti.

Felice colpa, che meritasti tanto redentore».

(Dalla liturgia della veglia pasquale).

Ed io aggiungerei:

«Felice nostra povertà

che hai il potere di attirare

il nostro Dio"

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