12 luglio

Purificazione dello spirito

C'è uno slogan che ha fatto il giro del mondo e che dice: «Mettendo insieme i denari che si spendono per le cure dimagranti o per tentare di guarire gli organi rovinati dal troppo man-giare, nei due continenti benestanti dell'Europa e dell'America, si otterrebbero largamente i mezzi per dare pane ai popoli miseri e denutriti d'Africa e d'Asia».

Il che significa che la voracità è una ben chiara qualità dell'uomo, ivi compreso l'uomo spirituale.

Gesù, a questo proposito, ci direbbe: Non avete saputo fare con le cose piccole; chi vi confiderà le grandi? (cf. Lc 16, 10).

Se tale voracità abbiamo messo in atto alla tavola del corpo, immaginiamo come l'avremmo centuplicata alla tavola delle cose spirituali, se... se ci fosse il gusto a sentircene allettati! Avremmo dato addirittura l'assalto al Cielo, come fece Satana.

E inutile ripeterlo: siamo dei malati, degli squilibrati, dei sensuali, dei cattivi. E intendiamoci: tutti quanti.

Gesù, dando il giudizio su di noi, giudizio riassuntivo, autentico, scolastico, disse: «Voi che siete tutti cattivi» (Mt 7, 11).

E sulla croce completò il giudizio: «Padre, perdona loro perché non sanno che cosa fanno» (Lc 23, 34). Cattivi e pazzi!

Lo siamo nelle piccole cose e nelle grandi. Lo siamo facendo indigestione e lasciando morir di fame il vicino e continuiamo ad esserlo nella preghiera e nelle cose spirituali.

Ma per fermarci, per bloccare il nostro assalto al Cielo, per impedire l'indigestione e l'impinguamento nelle cose dello spirito, Dio ha avuto una trovata radicale: la fede nuda, la speranza senza memoria, la carità senza sdolcinamenti.

indice Carlo Carretto 2009