15 marzo
Nel silenzio diventare la vittima
«Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate nulla sperando in ricambio; così sarà grande la vostra ricompensa, e sarete figli dell'Altissimo; poiché egli è benigno verso gli ingrati ed i cattivi» (Lc 6, 35).
«Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6, 36).
L'amore si trova nei pasticci in certi momenti.
Come si fa ad amare ancora il torturatore, il capitalista che affama, il razzista orgoglioso, il mercante di cannoni?
Eppure, questo povero amore è invincibile e se riguarda l'uomo, questo povero uomo che pecca in modo così spaventoso, ma che può ancora salvarsi, deve pur trovare qualche scappatoia.
E se l'amore è l'amore stesso di un Dio, non la troverà?
Ecco come la troverà.
Nel silenzio, proverà lui a diventare la vittima di tutte le violenze, di tutte le calunnie, di tutti i poteri di questo mondo.
Proverà lui ad essere imprigionato, torturato, schernito, venduto, condannato.
E quando tutto questo avrà provato dalla croce stessa del suo patire, conoscendo il grado d'amore con cui è capace di amare il Padre e la tragicità della condanna cui l'uomo si è esposto, dirà il suo parere alla giustizia invocata dalle stesse pietre del calvario; interrogato da tutta la storia sul come procedere in quel momento, darà la più straordinaria risposta dell'amore e invocherà sull'uomo l'attenuante dell'infermità mentale.
«Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno» (Lc 23, 34L
Spero anch'io che in quel momento l'amore del Padre mi salvi.