25 aprile

La tensione fondamentale

Aprendo gli occhi alla vita umana debbo abituarmi a vedere tutto come segno di quella vita divina che Cristo mi trasmette e che nutre giorno dopo giorno.

Mio padre e mia madre sono segno di un altro padre e un'altra madre che avrò nel Regno; la mia casa abitata da me bimbo, e che oggi non è più, distrutta dal tempo, è segno di un'altra casa che non sarà più distrutta.

I miei fratelli e le mie sorelle che vissero con me sono segno di altri fratelli e altre sorelle che vivranno con me nel Regno eterno del Padre.

Il cibo che mi ha nutrito, il fuoco che mi ha scaldato, le colline che mi hanno rallegrato sono il segno di un altro cibo, di un altro fuoco, di altre colline, che avrò nel Regno.

La stessa assemblea liturgica a cui mi sono assiso, la stessa Eucaristia che ho preso con tanta dolcezza sono il segno vivente di un'altra Assemblea a cui mi assiderò nel Regno, nutrito finalmente da un unico cibo che merita ricevere: Dio stesso.

Com'è bello pensare che tutto sia segno di quel mondo invi­sibile in cui sono immerso e che la fede mi fa scoprire poco alla volta, la speranza mi ravviva e l'amore mi dona!

Tutto è segno!

Ma se di segno in segno noi saliamo sempre più su, giungia­mo al paradiso di cui è segno l'amore o la casa.

La casa dove si ama è il paradiso.

Altrove si chiama cielo, altrove regno.

Ma è la stessa cosa.

Ed è la tensione fondamentale di ogni uomo su questa terra.

indice Carlo Carretto 2009