24 giugno

Contemplazione lungo le strade

Charles de Foucauld era trappista e aveva scelto la trappa più povera che esistesse, quella di Akbes in Siria. Un giorno il suo superiore lo mandò a vegliare un morto, vicino al convento. Era un arabo cristiano deceduto in una povera casa. Quando frère Charles si trovò nel tugurio del morto e vide attorno al cadavere la vera povertà fatta di figli affamati e di una vedova indifesa, debole e senza alcuna sicurezza sul pane del giorno dopo, entrò in quella crisi spirituale che lo avrebbe fatto uscire dalla Trappa, cercando un quadro di vita religiosa così diverso dal primo.

«Noi che abbiamo scelto l'imitazione di Gesù e di Gesù crocifisso, siamo ben lontani dalle prove, dalle pene, dall'insicu­rezza e dalla povertà a cui sono sottoposte queste popolazioni».

«Non voglio più un convento troppo stabile; voglio un con-vento piccolo come la casetta di un povero operaio che non è sicuro se domani troverà lavoro e pane e che partecipa con tutto il suo essere alla sofferenza del mondo».

«Oh, Gesù, un convento come la tua casa di Nazareth per annientarmi, scomparire come hai fatto Tu quando sei venuto tra noi».

E, uscito dalla Trappa, costruirà la sua prima fraternità a Béni Abbès nel Sahara e poi a Tamanrasset, dove morirà trucida­to dai Tuareg.

La «Fraternità» doveva somigliare alla casa di Nazareth, quindi ad una delle molte case che tu incontri lungo le strade del mondo. Ma allora aveva rinunciato alla contemplazione? Allora aveva affievolito il suo ardente spirito di preghiera? No; aveva fatto un passo avanti: aveva accettato di vivere la vita contempla­tiva lungo le strade, in un quadro di vita somigliante a quello di tutti gli uomini.

Ciò è ben più duro!

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