12 maggio 2013

 Il carrettino

Oggi ti vorrei raccontare di un'immagine della Madonna.

Troverai una Piccola anomalia.

Il bimbo che è nelle braccia della Madonna al posto dell'uccellino originario dipinto da un anonimo del Quattrocento stringe un carrettino come fosse un giocattolo preparatogli da san Giuseppe con un pezzettino di legno.

La sostituzione è dovuta a me e mi spiego.

Il papa Pio XII mi aveva chiamato a Roma a dirigere la gioventù di Azione Cattolica. La faccenda allora non era una piccola cosa.

Mi sentivo sovente schiacciato dal peso della responsabilità e conobbi allora cos'era l'angoscia, specie quando dalla periferia viaggiavo verso Roma.

Avevo in casa una copia di quel quadro abbastanza famoso. Me la tenevo cara perché mi piaceva e mi diceva tante cose.

Non so come avvenne, so che mi sentii spinto a prendere i pennelli e a sostituire l'uccellino col carrettino, simbolo del mio nome di famiglia.

Facendo quel disegno infantile fu come se dicessi a Maria: «Sta' attenta tu. Sarei contento di essere un giocattolo nelle mani di tuo figlio, specie ora che sono in difficoltà, ma sta' attenta tu».

Non mi passò completamente l'angoscia di Roma, ma ciò che è certo è che quando sentivo la stretta al cuore, pensandomi parte di quel quadro così sereno, riuscivo a stare calmo e a terminare la giornata in pace.

Posso dire che sempre, nei momenti duri, il mio pensiero era su quel quadro dove Gesù stringeva il suo carrettino di legno, segno di un altro carrettino cigolante sulle strade polverose del mondo.

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