14 aprile 2013

Colomba e agnello

 Quando Dio volle scegliere delle immagini per rappresentarsi davanti alla nostra sensibilità e alla nostra fantasia, ne scelse due e sono le uniche: la colomba e l'agnello.

La colomba indica la vivacità, la dolcezza, la mobilità dello Spirito, e l'agnello rappresenta la mitezza, la piccolezza, l'umiltà della vittima divina, il Cristo. L'uomo che si crede più astuto sceglie di preferenza il leone o un animale che gli somigli, pensando nella sua idiozia che con la forza e il sopruso farà più in fretta a conquistare la terra. E da tante migliaia di anni che si sforza di conquistarla e ancora non c'è riuscito. Si è che a leoni o a tigri o a serpenti ricamati su bandiere all'attacco si oppongono altri leoni, altre tigri, altri serpenti che hanno la stessa intenzione e che fatalmente vengono a cozzare con i primi.

La sera del combattimento le opposte schiere della violenza riposano in un lago di sangue, tra montagne di rovine e mali incalcolabili. Ci si riposa un po', ci si fascia le ferite più grosse, si dimentica un tantino la grande paura, si torna a ricamare il leone sulle bandiere con una grinta più feroce e si comincia da capo pensando che questa sarà la volta buona e che poi sulla nostra vittoria ci sarà la pace vera, perpetua, la nostra pace. Dite se il gioco non è un triste gioco da giustificarsi solo con una parola: siete pazzi, tutti pazzi.

Se Gesù mi ha detto: «beati i miti perché possederanno la terra», io devo possedere la terra con la mitezza.

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