28 aprile 2013

Il lampo dell'Assoluto

 Se è vero, come è vero, che stiamo attraversando l'epoca più atea di tutti i tempi, è altrettanto vero che basta un nulla per rovesciare la situazione.

Un catalizzatore piccolissimo può provocare il finimondo in un mare saturo di elementi preparati e purificati dalla sofferenza e dalla serietà della ricerca. Ormai sono abituato a vedere conversioni più tra i «lontani» che tra i «vicini» e quando mi tocca di parlare di Dio, i più interessati ad ascoltarmi sono coloro che l'han sempre negato.

Sovente il «tutto no» addensandosi fino all'inverosimile sul fondo di ricerche libere e autentiche esplode in un «tutto sì» sotto il lampo provocatorio dell'Assoluto.

La materia stessa vista come vuota di un Dio inutile, s'illumina di una presenza sempre presente che torna a parlare dal profondo del suo mistero.

In fondo l'ateismo contemporaneo, nella sua immensa fatica di liberarsi da una cultura religiosa passata, si trova alla vigilia di una esplosione di fede che, a motivo di una nudità e trasparenza più grande, ha acquistato una capacità più vitale a contemplare l'unità del Tutto come segno della Immanenza di Dio nelle cose e perfetta Trascendenza di Lui triplice persona divina,

Ma come partire?

Come trovare in noi la forza di credere alla possibilità di rinnovare il mondo, di ritrovare la pace e la gioia perdute, di risentire la speranza di costruire sulla roccia?

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