7 aprile 2013
Stare
in Dio
Chi
fa la comunicazione è l'Amore. Difatti è nell'amore che tu esci dalla tua
solitudine. Finché non ami resti nella staticità della tua Natura. Quando
l'Amore ti investe ti sveglia improvvisamente e avverti l'Altro.
L'altro
in assoluto è Dio e si sostituisce senza eliminarli anzi armonizzandoli - a
tutti gli altri che nella tua esperienza si mettono in cammino verso di te: la
materia e lo spirito - il sentimento e la ragione - la gioia e il dolore - il
visibile e l'invisibile la terra e il cielo - il tempo e l'eterno - la bellezza
e la logica - la casa e il Regno - la morte e la resurrezione. Dio è veramente
il Tutto, il perché di tutto, la chiave di tutto. Credere in Dio significa
luce, pace, gaudio, esultanza. Non credere significa oscurità, tristezza,
staticità, morte. Se pregare significa "stare in Dio", posso dire che
prego ovunque perché ovunque è il mio tempio.
Il
dire: non posso pregare perché devo lavorare è una sciocchezza.
E
chi ti impedisce di pregare lavorando? 0 meglio, di credere che lavorando puoi
essere in preghiera?
Perché
ridurre la preghiera a parola, pensiero, luogo, momento?
Vai
oltre.
Se
per pregare intendi comunicare con una Presenza e questa Presenza è
dovunque, puoi essere in preghiera per sempre. E’ amando che preghi perché è
l'amore che ti porta alla persona amata e tu puoi amare parlando, piangendo,
pensando, camminando, dormendo, sempre... sempre ... sempre.
Ventiquattr'ore su ventiquattr'ore.