9 giugno 2013
Essere
presso di lui
«Verremo
a lui e faremo dimora presso di lui» (Gv 14, 23).
Io
sono abitato!
lo
non sono solo.
Dentro
il segreto del mio povero essere d'uomo c'è la Presenza di Dio.
E
di un Dio non solitario, un Dio Trinità, un Dio Amore.
Un
Dio che è Padre, un Dio che è Figlio, un Dio che è Spirito Santo.
Ma
un Dio che l'Amore rende Uno.
E
un Dio il cui Amore rende me capace di divenire una cosa sola con Lui: Voi in me
ed io in voi, affinché siamo «una cosa sola», come il Padre ed io siamo una
cosa sola (cf. Gv 17, 2-1).
Io
credo non esista per l'uomo un momento più importante, più bello, più
drammatico, più decisivo, più radicale di quello in cui prende coscienza,
meglio «vive», questa realtà.
Quando
Dio si rivela nella sua natura unitaria e nella sua dinamica trinitaria, al
centro del cuore dell'uomo, è la Pentecoste.
L'anima
prende fuoco e si sente ubriaca di luce e di vita.
E’
come se superasse il suo limite, è come se uscisse dal suo vecchio «paese»
terrestre per entrare nella nuova Terra di Dio.
Tocca
per la prima volta la vera frontiera della dimensione cristiana e avverte la
natura del Regno.
Il primo pensiero che gli viene in mente è quello della superiorità del valore della nuova scoperta, per cui diventa autentico e reale l'atteggiamento di chi è deciso a vendere tutto per comprare «quel campo» (cf. Mt 13, 44), per acquistare «quella perla» (cf. Mt 13, 45-46).