17 agosto 2014

Abbandonarsi totalmente

Mentre chiedi, nell'umiltà, alla tua ragione di riposarsi un po', di chiudere gli occhi e di dormire un tantino, se non altro per la stanchezza, prova a vedere se esiste qualche altra possibilità in te che ti possa dare una mano nel tuo eterno dubbio.

Prova ad abbandonarti sulla sabbia arida del tuo deserto, lungo la pista del tuo cammino.

Chissà che tu non trovi qualcosa di diverso, che ti possa venire in aiuto.

Prova! lo l'ho provato!

Ed è ciò che ti dice il Salmo della contemplazione:

«Signore non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze.

lo sono tranquillo e sereno... » (Sal 131, 1‑2a).

Stanco di ragionare ho cercato di amare.

Mi sono pensato come bimbo in braccio a Dio, come a mia madre. Mi sono addormentato così.

Allora mi venuta incontro la contemplazione.

E la contemplazione è amorosa. E’ al di là della meditazione, anche la più alta e la più profonda.

E’ nella contemplazione che ho avuto l'esperienza di Dio.

Se nella ragione covava il dubbio, nella contemplazione il dubbio scompariva.

Ho sperimentato che Dio si dà a chi si abbandona totalmente.

E nel suo darsi e nel tuo darti, tu non ragioni più.

Oh notti di fuoco del Suo abbraccio!

Oh pienezza del dono!

Oh superamento di tutto il visibile!

Oh amore che tutto vince!

Cos'è tutto il resto a paragone di questo?

«Paglia», dirà san Tommaso.

«Nada» dirà san Giovanni della Croce.

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