19
gennaio
Il
nostro futuro
Il
Regno di Dio è il progetto finale dell'Assoluto, il fine della creazione, il
futuro dell'uomo, la risposta ai suoi perché, lo svelarsi di tutti i misteri.
Il
Regno è il nostro futuro: il cielo e la terra sono il suo spazio, il visibile e
l'invisibile la sua realtà in divenire, Dio e l'uomo i suoi realizzatori. Il
Regno di Dio è al centro del cuore di Dio, è al centro della coscienza
dell'uomo.
Per
i poveri, i piccoli, gli oppressi è estremamente comprensibile; per i ricchi, i
sazi, i gaudenti, è misterioso e non cercato.
Difatti
Gesù dirà: il Regno di Dio è annunciato ai poveri (cf. Lc 4, 18; Is 61,
1‑2), perché sono i poveri che lo possono capire, anche se la sua
realizzazione è fatale e non c'è forza che lo possa fermare.
L'orgoglio,
che è idolatria, non lo crede, ma in esso inciampa continuamente perché è sul
sentiero di tutti. Ciò che fa inciampare è sempre un idolo con cui si scontra
I' orgoglio e di lui la Parola si beffa dicendo che ha gli occhi ma non vede, ha
le mani ma non palpa, ha i piedi e non cammina (cf. Sal 115, 5‑7).
Dio
solo è!
Questa
è la pietra angolare del Regno.
Nulla
può far deviare il disegno e la perfezione del Regno, nulla può cambiare la
volontà di Dio.
Tutt'al
più puoi star fuori, ma tutto è organizzato in modo che lo star fuori è un
inferno continuo e basta l'angoscia della solitudine per farti cambiar parere e
domandare di entrarvi coi dovuti riguardi.
La virtù che ti fa cambiar parere e t' insegna a vedere chiaro è l'umiltà e ad insegnartela per benino ci pensa tutto il dolore della vita e la visione continua della morte.