6 aprile 2014

Con un cuore di bimbo

Per afferrare i segni che tu vedi e capirne il significato devi essere piccolo e umile di cuore.

E’, indispensabile!

Sembra una sciocchezza ma è proprio per questo motivo che molti rimangono fuori dalla verità: «Hanno gli occhi e non vedono, hanno le orecchie e non sentono» (Mt 13, 14).

Gesù avrà parole di minaccia tanto vede grave la cosa: «Se non sarete piccoli, non entrerete nel Regno» (cf. Mt 18, 3).

Capito?

Non entrerete!

L'entrare nel Regno significa, tanto per cominciare, capire le cose, avvertire il discorso che «l'Invisibile presente» ti sta facendo attraverso l'infinità dei segni in cui sei immerso,

come una goccia nell'oceano,

come una foglia nel bosco,

come una formica su una montagna.

Ma per entrare, per capire è necessario un cuore di bimbo.

Come puoi capire con l'aiuto della sola tua intelligenza?

Il mistero di Dio ha sede nel cuore dell'uomo e anche se incomincia a farsi sentire nel suo cervello trova la risposta solo nell'amore.

E’ amando che capisci.

Difatti è l'Amore la comunicazione.

Il segno è spiegato, interpretato, capito nell'amore.

Tu vedi la tua casa ed essa nell'amore diventa il segno di un'altra casa che è il Paradiso.

Tu vedi un convito nunziale e questo diventa per il popolo di Dio, che ama, il segno di un altro convito nunzíale in cui è annunciata l'intimità tra Dio e l'uomo.

Per chi ama il tempo diventa contrappunto dell'eterno, come lo spazio la prima lettera dell'alfabeto del "non‑spazio", a visibile l'ambiente ideale dell'Invisibile e la violenza e la guerra catalizzano nel cuore il sogno della pace universale.

indice Carlo Carretto 2003