18 gennaio 2015
Il regno si compie
Sì, il Regno si compie e anche se è ostacolato, si compie.
Molti continueranno ad essere abbarbicati al modo di pensare dell'uomo vecchio e attaccati alla giustizia e al culto, ma esploderà nell'intimo dei cuori visitati dallo Spirito di Gesù la novità del Regno e, adagio adagio, giorno dopo giorno, avanzerà il bene sul male, la misericordia sulla vendetta, la gratuità del servizio sull' interesse egoista e orgoglioso.
Soprattutto, di più in più, ci sarà chi accetta con gioia le scandalose parole pronunciate da Gesù al ladrone, che si confessa vicino a lui sulla croce: «Oggi sarai con me in Paradiso» (Lc 23, 43).
Sembra inverosimile un'assoluzione così radicale a un peccatore così reale.
Non scandalizzarsi di questo significa davvero che si è fatto un salto nel significato della misericordia.
È il salto nel Regno della gratuità, il Regno in cui anche le prostitute e i pubblicani ti passeranno dinanzi, se tu ti sei fidato delle tue presunte giustizie.
È il Regno dei poveri, il trionfo degli emarginati, degli oppressi, degli ultimi.
È il Regno in cui la moneta corrente è il perdono e le banche accumulano solo tesori che procedono dall'amore e dal soffrire degli uomini.
È il Regno in cui non esiste la corsa al denaro, alla comodità, mala corsa al servizio dei fratelli e all'amore del prossimo.
Il Regno dove il primato è nel martirio.
Come dev'essere straordinario questo rovesciamento di valori e questo vedere i potenti crollare dai troni come canta il Magnificat.