16 ottobre 2016

Lo spirito delle Beatitudini

Le beatitudini sono l'espressione dei gusti di Dio sull'uma­nità da Lui creata e redenta. Anche senza il peccato, il Signore ci avrebbe detto: «Siate poveri, miti, pacifici».

C'è in ogni beatitudine un mistero di Dio da scoprire, il mistero che il peccato ha profondamente nascosto ai nostri occhi.

Beati coloro che hanno un cuore di povero a somiglianza di Gesù, eterno maestro di ogni perfezione. Il povero è colui che non conta sui mezzi, che non si sente superiore a nessuno, che tutto sa dipendere da Dio.

La povertà conduce con sé la mitezza, espressione di vera umiltà, e tale umiltà è la fonte della sete e della fame di giustizia.

In tale posizione l'anima è assetata di perdono, e la visione delle proprie colpe e della Sua misericordia le toglie ogni velleità di giudicare: «beati i misericordiosi».

La vita spirituale, in questa luce, prepara l'anima alla purez­za di cuore.

Non più tenebre, non più angoli egoistici: tutto è puro nella luce di Dio.

E giunge l'estremo dono del figlio di Dio: essere portatore di pace. Il portatore di pace è l'uomo che unisce in sé l'uomo della pace con il Principe della pace; diffonde attorno a sé l'estremo dono di Dio: la «pace agli uomini». E qui finirebbero le beatitudini se non ci fosse stato il peccato. Ma questa terribile realtà ha condotto sulla terra non solo Gesù uomo perfetto, ma Gesù crocifisso.

Ed ecco la più alta beatitudine, l'imitazione di Gesù dolo­rante: «Beati voi quando vi insulteranno e diranno ogni male di voi per causa mia...» (Mt 5,11).

Gesù dammi lo spirito delle Beatitudini.

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