28 agosto 2016

Chi mi ama

Gesù, nella notte in cui fu tradito, disse: «Se mi amate, osservate i miei comandamenti, ed Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga sempre con voi, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede né lo conosce; ma voi lo conoscerete, perché dimorerà in voi» (Gv 14,15-17).

Poi aggiunse: «Chi ha i miei comandamenti e li osserva mi ama, e chi mi ama sarà amato dal Padre mio ed io l'amerò e mi manifesterò a lui » (Gv 14, 21).

E, per terminare: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio lo amerà e verremo a lui, e faremo dimora presso di lui» (Gv 14, 23).

Ci sono tre offerte da parte di Dio all'uomo: il suo Spirito, la sua Presenza, la sua Manifestazione. E, per tre offerte, una sola condizione: «Se uno mi ama». L'anima dell'uomo che accetta di amare Dio diviene un «paradiso in terra», con la presenza reale della Trinità in sé, con l'attività folgorante dello Spirito, e con la volontà suprema da parte di Dio di manifestarsi, cioè di farsi conoscere dall'uomo. Queste tre realtà, meritate dal Sangue di Cristo, e realizzate in noi dopo la Pentecoste, investono la nostra anima di una grandezza che supera qualsiasi possibile sogno umano. Naturalmente, e in primo luogo, investono la nostra preghiera come il naturale rapporto tra la creatura e il Creatore, e danno ad essa qualcosa d'infinito; meglio, di divino.

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