3 aprile 2016

Dov'è il cielo

Il cielo è il luogo «celato», che significa nascosto, dove vive il mio Creatore e dove vivo io creato, dove c'è Lui che è Padre e ci sono io suo figlio, dove c'è Lui che è sorgente e io l'assetato, dove c'è Lui creatività e ispirazione e io capacità di divenire creatività e ispirazione. Cielo è ovunque perché Dio è ovunque, e si chiama cielo perché è mistero nascosto ed è giusto che sia così per il rispetto della mia immaturità in divenire, capacità di socchiudere gli occhi, cammino verso la pienezza del Tutto, scoperta progres­siva della Persona di Dio. E perché questo avvenga, la luce ha bisogno di tenebra, la vita deve toccare la non vita, l'amore gratui­to deve scoprire la realtà dell'egoismo, la verità deve farsi strada nella menzogna e la virtù deve battersi col peccato.

Sì, è vero, il positivo di Dio lo scopro nel suo negativo che sono io, che è l'universo, e so che per fare una bella fotografia occorrono entrambi.

Questa è l'esperienza di Dio.

Dio si fa uomo perché l'uomo divenga Dio, la tristezza diventi gioia, il Nulla diventi il Tutto.

E l'incontro.

E lo stare insieme.

È la generazione.

È la maturazione del figlio vicino al Padre.

E il Regno dell'amore.

E l'Eterno.

E il paradiso.

Quando ero bimbo cercavo Dio puntando gli occhi nella luce che veniva dall'alto.

Quando ero giovane lo cercavo nei fratelli che mi circonda-vano.

Quando fui uomo lo cercai camminando sulle piste del deserto.

Ora, che sono al termine, mi basta chiudere gli occhi e lo trovo in me.

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