16 aprile 2017

Pane per me

«Disse loro Gesù: "Io sono il pane della vita"» (Gv 6, 35).

Dio s'è fatto presente in Adamo come creazione, è diventato voce in Mosè, coscienza in Abramo, esperienza in Elia, inti­mità in Giacobbe.

Come se non bastasse, è diventato Presenza «visibile e toc­cabile» in Gesù, Padre nella sua rivelazione più profonda, Spirito Santo nella pienezza del dono di sé.

Potrebbe bastare!

All'uomo in cerca del suo Dio non mancano oragli appuntamenti e i luoghi di incontro; basta volerlo trovare.

Ebbene, l'inventività di Dio, la creatività di Dio ha trovato ancora un modo per concretizzare, attualizzare la sua Presenza tra di noi, vicino a noi, davanti a noi, a due passi, dentro di noi.

Si è trasformato pezzo di pane.

Forse molti di noi ne sanno la storia.

«La notte in cui fu tradito, Gesù prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo che sarà dato per voi".

Allo stesso modo prese il calice, rese le grazie e lo diede ai suoi dicendo: "Prendete e bevetene tutti, questo è il calice del mio sangue che sarà sparso per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me"» (1 Cor 11, 23-25).

E difficile credere a parole così tremende e sconvolgenti di Cristo. Ma è anche difficile liberarsi da esse.

Io non ci riesco più e se lo facessi peccherei contro lo Spirito.

E per questo che dico: io credo a ciò che Gesù ha detto, io credo che questo pane di vita è Cristo vicino a me, è Cristo diventato pane per me, è Cristo divenuto Presenza a me.

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